Solofra – Ancora una conceria sequestrata dai carabinieri della Stazione di Solofra e ancora una volta una imprenditrice conciaria denunciata in stato di libertà perché responsabile di gravi violazioni alla legge sulla sicurezza sui luoghi di lavoro: la donna infatti aveva assunto dei lavoratori a nero e aveva omesso di chiedere ed ottenere tutta una serie di autorizzazioni amministrative indispensabili per l’avvio dell’attività lavorativa.
Nel mirino dell’Arma è finita stavolta una conceria situata lungo via Carpisani, di proprietà di una ragazza solofrana. Al momento dell’accesso, i carabinieri hanno trovato ben 9 persone intente al lavoro, di cui 3 (tutti italiani) sono però subito risultati irregolari perché mai assunti: in altre parole si trattava di lavoratori a nero. I controlli amministrativi effettuati dai militari hanno evidenziato che l’attività di rifinitura, rasatura e rifilatura per conto terzi gestita dalla donna veniva svolta senza la prescritta autorizzazione per l’emissione dei fumi industriali in atmosfera, senza alcuna autorizzazione sanitaria e senza nemmeno il certificato di agibilità e di prevenzione incendi (nonostante il posizionamento di bombole di gas gpl che alimentavano l’impianto).
Per ciò che attiene invece la prevenzione degli infortuni e la sicurezza sui luoghi di lavoro, i carabinieri hanno accertato che non si era mai proceduto ad alcuna formazione-informazione del personale, che nessuno dei lavoratori si era mai sottoposto alla visita medica obbligatoria, che non era mai stato nominato alcun medico del lavoro, né era mai stato consegnato ai lavoratori alcun dispositivo di sicurezza individuale.
Sulla base di tutte queste irregolarità amministrative e penali, la giovane imprenditrice è stata deferita in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Avellino, mentre l’impianto conciario è stato sottoposto a sequestro preventivo.