Nella mattinata di ieri, infatti, Agata Tarantino, fino alla scorsa settimana assessore (in quota Psi), ha rimesso le deleghe conferitele da Vignola ad inizio mandato, affidando a Facebook il suo punto di vista sull’operazione rimpasto. Chiaro e netto il pensiero dell’esponente socialista: “Se avessi avuto ancora una volta evidenza di un impegno o anche di una volontà espressa in modo chiaro ed inequivocabile, sarei rimasta al mio posto a collaborare, ma se devo rimanere per far galleggiare fino alle prossime elezioni regionali il paese nell’incertezza, vale la pena? No! Non ci sto, non in mio nome”.
Nella sua lunga nota, la Tarantino ha ricordato come già nel 2012 – a pochi mesi dall’insediamento della prima Giunta Vignola – ebbe a fronteggiare (non senza spunti critici, ndr) la decisione del sindaco di modificare la squadra di Governo in favore dell’ingresso degli esponenti dell’UdC (rimasti fuori dalla prima nomina): “Dopo 5 mesi dalle elezioni – scrive la Tarantino su Facebook – ho ritenuto, in buon ordine e per il bene della città di fare un passo indietro dalla delega di vicesindaco, dando la possibilità al sindaco e all’amministrazione di fare spazio all’UdC nella speranza che i mentori irpini supportassero le giuste istanze di un territorio da cui hanno sempre ricevuto molto. Lascio a voi valutare a 2 anni di distanza i risultati. Dato che lo stesso sindaco pochi mesi orsono (e con giusta ragione…) lanciava, pubblicamente, un grido di disperazione, lamentando di essere lasciato solo, c’è da chiedersi, cos’è cambiato nel frattempo?”.
Le dichiarazioni rese a mezzo social network dall’ormai ex esponente di Giunta non hanno lasciato indifferente il primo cittadino che, sempre su Facebook, ha replicato alla Tarantino, rilanciando – tra l’altro – un documento con cui all’atto di insediamento tutti i consiglieri comunali si impegnavano a rispettare il turn over in Giunta. “Non servono interviste o note stampa – ha commentato Vignola – questo è il documento con il quale, alla vigilia della nomina della prima giunta, tutti i consiglieri di maggioranza, compreso la signora Tarantino, si impegnavano a condividere un percorso di governo collegiale, in funzione del quale nessuno dei consiglieri sarebbe rimasto fuori dall’azione di governo per tutta la durata del mandato. Percorso che prevedeva la turnazione alla quale abbiamo appena dato luogo”.