Sicurezza in città , le ricette “avventate” e gli ingredienti sbagliati

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AVELLINO- Nel “bestiario” di commenti e posizioni espresse a vario titolo circa i recenti fatti di cronaca avvenuti ad Avellino tra il 14 e il 19 agosto scorso ce ne sono alcuni che meritano un’ attenzione particolare. Verrebbe da dire: ma l’ hanno detto davvero? Purtroppo la risposta è affermativa. Cosi, senza la pretesa di voler stare con la bacchetta in mano e dare lezioni ad alcuno, giusto per dovere di cronaca, qualche appunto nei prossimi giorni lo faremo. Iniziamo dalla cosa più divertente ascoltata. Evitiamo di riferire chi l’ ha detta, per una ragione semplice: sarebbe in primo piano la persona e non l’imprecisione che ha riportato, volendo sempre essere buoni e guardando alla sostanza. Ma chi deve comprendere, speriamo trarrà beneficio da questo “scivolone”. L’impressione in questo caso, fateci passare l’analogia, è quella che si sia prospettata la ricetta per una carbonara confondendola con quella di una genovese. La cipolla non ci vuole. Il fatto è semplice. Uno degli interventi suggeriti per affrontare l’uso delle armi da parte dei giovanissimi protagonisti degli episodi di violenza in città è quello di imporre una “stretta sul rilascio dei porto d’arma”. Una dichiarazione mai smentita o rivista e quindi, decorso un po’ di tempo, espressa con certezza (anche se la serietà di chi l’ha raccolta non lasciava dubbio alcuno alla veridicità del commento). Come se si immaginasse che chi delinque (a meno di drammi familiari o delitti di impeto) lo facesse con un’arma legalmente detenuta. E’ abbastanza pacifico ritenere che chi compia un’azione criminosa come quella avvenuta lungo Viale Italia o a Via Leprino non sia un detentore legale di porto di arma e che non vada a fare il “pistolero” con una pistola legalmente denunciata. Già questo basterebbe a comprendere l’ enormità della ricetta proposta. Gli autori, anzi i presunti autori (in ossequio al garantismo) sono stati assicurati alla Giustizia in tempi record. Nessuno di loro era detentore di porto d’arma. Se non bastasse questo, il consiglio, per sincerarsi su quella che invece è una stretta sui porto d’arma che va avanti ormai da mesi nel territorio della provincia di Avellino (ad ottobre 2024 ci fu anche una specifica nota della Questura) , basta controllare (sono sentenze e ordinanze pubbliche) quanti contenziosi sono stati attivati al Tar contro le decisioni di Prefettura e forze di polizia per le revoche della licenza di porto d’arma. Ma questa è la prima puntata, perché tra qualche giorno parleremo anche di altri aspetti di questo dibattito sulla sicurezza che dovrebbe assumere più i contorni di un contributo concreto e istituzionale e non certamente per slogan. Perché stiamo parlando di cose serie e pure gravi. Sempre per la cronaca, erano lecitamente detenute dai proprietari a cui erano state però asportate le armi, un arsenale, scoperto dai Carabinieri a Roccabascerana. Quella è la stretta, così come per gli arresti veloci della Polizia degli autori dei due raid in città, auspicabile nel contrasto alla violenza e alla criminalità. Aerre