Irpinianews.it

Serino – L’associazione “Tutela della castagna” chiama il comune

“Lungi da sterili polemiche con chi agli occhi del popolo dei castanicoltori serinesi è quotidianamente definito “incantatore di serpenti”, questa Associazione, nella persona del Presidente Carlo Barone vuole ribadire che la lotta chimica al cinipede galligeno del castagno nel territorio serinese si impone per l’attuale situazione di eccezionale emergenza”. Così il presidente dell’Associazione “Tutela della castagna di Serino” Carlo Barone.
“La stessa Regione Campania, pur perseguendo la c.d. lotta biologica, ha segnalato al Ministero della Salute, la necessità di poter disporre di prodotti fitosanitari contenenti la sostanza attiva “lambda cialotrina” ritenuta indispensabile a contrastare efficacemente il cinipide del castagno. Previa acquisizione dei pareri favorevoli del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali e della Commissione consultiva per i prodotti fitosanitari, il Ministero della Salute – Dipartimento per la sanità pubblica veterinaria, la nutrizione e la sicurezza degli alimenti, Ufficio VII, con decreto del 25 luglio 2011, ha autorizzato l’estensione d’impiego al parassita cinipide del castagno per un periodo massimo di 120 giorni, compreso tra il 25 luglio 2011 ed il 21 novembre 2011, di due rinomati prodotti fitosanitari. Poiché nella scorsa estate, in ottemperanza alla notoria Ordinanza Sindacale del Comune di Serino, non si sono potuti eseguire trattamenti antiparassitari ai castagneti, senza ombra di dubbio, l’annata agraria 2012 è già compromessa, in quanto il cinipide ha deposto le uova nelle gemme, ed è pregiudicato anche lo stato vegetativo delle piante. Allo stato, rappresentanti dell’amministrazione comunale, esperti del settore, hanno riempito le pagine dei giornali con semplici enunciazioni di mero ricorso alla c.d lotta biologica: di fatto non vi è stata alcuna specifica richiesta ai competenti organi regionali. Invero, il Comune di Bagnoli Irpino (con circa 400 ettari di castagneti), è stato più intraprendente di quello di Serino (con 2000 ettari di castagneti), ottenendo dalla Regione Campania, fin dal 6 maggio 2011, la localizzazione di un sito di allevamento del Torymus sinensis, l’antagonista naturale del Cinipide. A Serino nulla di tutto ciò è stato fatto, con notevole peggioramento dello stato colturale dei castagneti sia dal punto di vista produttivo che vegetativo, sebbene l’amministrazione comunale con a capo il Sindaco Gaetano De Feo dichiari di essersi prodigata sino all’impossibile per “distruggere il cinipide”. Ci si chiede, a questo punto, se a Bagnoli Irpino siano “stregoni” o a Serino dei “dormiglioni”? Per il solo benessere di Serino e senza scopo di lucro, quest’associazione ritiene che nell’attuale situazione di eccezionale calamità sia opportuno che vengano sviluppate attività di ricerca e di sperimentazione in tutte le direzioni, per dare le migliori soluzioni al problema del cinipide del castagno, non esclusa la lotta fitosanitaria, peraltro avallata anche dalla Regione Campania e dal Ministero della Salute, visti anche i risultati positivi dei Comuni limitrofi, come Monteforte Irpino. L’associazione, memore degli ottimi risultati conseguiti dal 2008 nei due centri sperimentali di Serino e Montoro Superiore, propone all’Amministrazione comunale di consentire ai castanicoltori serinesi, che ne facciano richiesta, anche attraverso un regolamento comunale da definirsi, di potere sperimentare sui propri castagneti, per la prossima estate 2012, i prodotti fitosanitari ritenuti dalla Regione Campania e dal Ministero della Salute indispensabili a contrastare efficacemente il cinipide del castagno. Tutto ciò solo per salvare i castagneti di Serino dalla totale distruzione, visto che il desolante paesaggio è contornato solo da cercatori di funghi di paesi limitrofi! A buon intenditor poche parole”.

Exit mobile version