Avellino – “Mi spiace per la gente, ma se abbiamo avuto la forza di combattere è anche merito dei nostri tifosi”. Sono queste le parole di Vincenzo Pepe, sorpresa e patrimonio di quest’Avellino. Uno dei pochi elementi che al termine della stagione avranno ancora un contratto con la formazione biancoverde. Sì perché il calciatore giunto dal Pescara nell’ultimo giorno di mercato, in cambio dell’oggetto misterioso Iandoli, è legato alla ‘1912’ per altri tre anni. 26 presenze e 3 goal per lui nel campionato in corso. Una stagione la sua rivoltata come un calzino dall’arrivo di Campilongo, dopo le prime sette gare nell’anonimato. “In queste tre partite scenderemo in campo con lo spirito di sempre, con la volontà di onorare la maglia fino alla fine. Non ci sentiamo in vacanza nonostante il nostro destino sia ormai segnato”. Sulla prestazione dell’Arechi dove si è visto forse un lupo maggiormente remissivo rispetto alle precedenti uscite: “Penso che eravamo messi bene in campo ed anche noi abbiamo avuto le nostre occasioni con Ciotola e Pecorari. Poi è arrivato il loro goal che ha incanalato la partita diversamente”. Parla dell’estenuante rincorsa, della necessità di dover vincere per forza, dell’unico modo per rialzare la testa dopo quella brutta partenza ad handicap ed i due punti di penalizzazione: “Con Campilongo è stato fatto un ottimo lavoro, cose a mio avviso importanti. Grazie a lui abbiamo avuto la forza e le possibilità di riuscire a salvarci. È finita male, pazienza”. L’analisi dell’ex calciatore della Cremonese continua: “Quei due punti in meno per noi hanno pesato come un macigno, non è facile rincorrere per tutta la stagione, vista la necessità di provare ad allinearsi agli altri dopo sette partite in cui avevamo raccolto troppo poco. Però abbiamo sempre dimostrato di tenerci a questa maglia e lo faremo fino alla gara con l’Empoli”. Di chi le colpe di questo epilogo amaro: “Di tutti”. Non si sbilancia sul suo avvenire con la casacca verde: “Non so se ci sarò ancora. È vero che ho prolungato il mio accordo, ma questo non è il momento adatto. Bisogna prima concludere il torneo e poi ne parleremo”. Parole pesanti, vista una rosa che al fischio finale dell’ultimo secondo in B, si ritroverà con pochissimi elementi. Non ci resta che piangere!
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