Il tempo passa, i giocatori e gli allenatori pure, ma errori e sbagli restano sempre gli stessi. Una partenza in ritardo, una squadra assemblata in corsa. Un ritiro che sembra un porto di mare. Ed una piazza che soffre per le scelte approssimative di una proprietà che è riuscita in due stagioni ad allontanare la gente dallo stadio. Qualcuno auspicava un epilogo diverso, sperava in un torneo tranquillo che avrebbe regalato la gioia di disputare due stagioni in B consecutivamente grazie ai risultati ottenuti sul campo. Purtroppo non è stato così. Le promesse di Pugliese, il quel ‘non farò gli errori del passato’, hanno mostrato tutt’altro. L’immagine dell’Avellino nel panorama calcistico nazionale sta subendo mortificazioni impressionanti. I lupo a Salerno ha preso l’ennesima bastonatura, del ciclo sotto la guida dell’imprenditore di Frigento. La sceneggiatura resta sempre lo stesso e la regia pure. Tempo di staccare la spina, calare il sipario sul torneo ed inizierà il solito tran tran di ogni anno. Pugliese lascia, anzi raddoppia, va via, torna sui suoi passi. Si prospetta quindi, un’altra estate di fuoco. Nuovi mesi di passione per una piazza stanca di vivere sempre le stesse scene.
Finito il ciclo di Pugliese?
“Ormai il futuro dell’Avellino è divenuto una telenovela.– sono queste le parole di Vincenzo Moretti ex terzino della formazione irpina – Sono due anni che sono andato via e sento dire sempre le stesse cose. Pugliese che non intende lasciare o che dice che nessuno intende comprare. Alla fine in tutto questo a pagare è la gente i tifosi che girano per l’Italia che seguono la squadra con passione, ma che sono costretti spesso a dover chinare la testa”. Una situazione che fa molto male, visto l’amore che ci mette la gente?
“Mi spiace perché loro fanno tanti sacrifici per essere vicini a questa squadra. Io sono molto legato ad Avellino e vederla in questa situazione non è di certo bello. Comunque ogni anno vengono commessi gli stessi sbagli, non ricordo situazioni diverse”.
L’errore più grave è stato affidarsi ad Incocciati?
“Ho seguito il campionato dei lupi ed a mio avviso questa squadra non era assolutamente male. Non ritengo questo gruppo inferiore ad altri che sono riusciti a raggiungere la salvezza. L’handicap delle sette giornate è pesato non poco, perché Campilongo ha fatto un ottimo lavoro ed i punti ottenuti ne sono la dimostrazione. Con tutto il rispetto per chi l’ha preceduto, Avellino non può permettersi di far fare esperienza ad un allenatore o ai giocatori. La città merita ben’altro”.
Sarebbe bastato poco per rimanere in B?
“Sicuramente, ma non c’è programmazione e gli errori si pagano. Ripeto, la squadra non è male, ma ci sarà qualche problema di fondo che noi all’esterno non possiamo sapere”. Speriamo che il biancoverde spento di una casacca che è stata indossata da giocatori importanti come Lombardi, Juary, Diaz,Dirceu, De Napoli, torni a splendere presto. Perché di umiliazioni ce ne sono state fin troppe negli ultimi anni. E chi con passione segue questi colori non merita di certo tutto ciò. Avellino non chiede molto, non chiede di rivivere il magico periodo della serie A, ma almeno di poter rimanere in cadetteria. L’unico modo per rialzarsi, per non soffrire più è voltare pagina. E forse è giunto il momento che Pugliese metta da parte l’orgoglio. (di Sabino Giannattasio)