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Serie B – La sincerità di Babù: “Siamo limitati, salvezza difficile”

Una situazione quella dell’Avellino che definire tragica è poco. Le parole del brasiliano Anderson de Oliveira Babù suonano come un campanello di allarme anche se, a questo punto, la sua schiettezza ed onestà non portano a nulla e fanno venire alla luce situazioni immaginate, pensate, argomentazioni dure. Un velo di sincerità all’interno di un contesto, come quello dell’Us, dove la chiarezza non è di certo all’ordine del giorno. “La squadra ha dei problemi – afferma – .A partire dalla società fino ad arrivare all’ultimo calciatore. Se siamo in fondo alla classifica la colpa non è di una singola componente ma di tutti. Siamo limitati dalle scrivanie al campo. Sono stati commessi troppi sbagli e per questo arrivano i risultati negativi. Anche a livello strutturale credo che questo organico presenti forti carenze e questo è sotto agli occhi di tutti”. Dopo sei mesi dall’infortunio tra i convocati di Frosinone si è rivisto anche il carioca. L’attaccante sudamericano pur non andando in panchina ha seguito la squadra nella trasferta in ciociaria. Il calciatore, considerato ad inizio torneo uno dei colpi della società irpina, è pronto per il proprio esordio ufficiale in campionato. Il 28enne esterno offensivo, giunto in Italia nel 2001, si è infortunato durante il match amichevole contro la Cavese. Voluto da Zeman alla Salernitana, ha indossato anche le casacche di Lecce, Verona, Venezia, Triestina e Catania. Per lui 111 presenze nei campionati professionistici italiani con 10 reti all’attivo. I tifosi biancoverdi speravano in un suo pronto recupero per poter provare a risalire la china. Adesso che si è ristabilito, tentare di rialzare la testa e cercare la rimonta verso posizioni più tranquille sembra una vera utopia. Ad 11 giornate dalla fine, il destino dei lupi sembra essere quasi segnato. Nonostante ci siano ancora molti punti a disposizione l’avvenire della 1912 sembrerebbe esser già scritto. Pur se la matematica non condanna ancora la squadra ad un vertiginoso ritorno in Lega Pro, Babù con sincerità ammette che la rincorsa per rimanere in B è dura e che la strada per conservare la seconda serie nazionale è tutta in salita: “A questo punto riemergere è davvero difficile, la situazione ormai sembra essere disperata, ma noi abbiamo l’obbligo di fare il nostro dovere fino a quando i numeri non ci condanneranno. Siamo con l’acqua alla gola, tiriamo fuori l’orgoglio e cerchiamo di ottenere queste sei vittorie che ci porterebbero alla conquista dei play-out… il nostro obiettivo. Per noi ogni gara diventa decisiva e se riusciremo nell’impresa potremmo parlare di miracolo visto lo stato delle cose. Siamo professionisti e per tale motivo bisogna dare il massimo fino alla fine, anche se mancano i presupposti per salvarci, come del resto è accaduto negli ultimi anni in cui l’Avellino ha giocato in cadetteria. È inutile prendersi in giro. Non parliamo degli impianti dove siamo costretti a lavorare, non ci sono palestre ed i campi non sono il massimo. E credo che per una squadra come la nostra, che ha un obiettivo minimo come la salvezza, queste cose siano di fondamentale importanza”. L’aritmetica dice che si può ancora sperare, ma una squadra che in trenino match ha fatto 25 punti, difficilmente potrà ottenere gli stessi in queste restanti gare per tentare la scalata verso l’obiettivo spareggio: “I numeri parlano chiaro fino ad oggi sono state conquistate soltanto cinque vittorie, quindi fare lo stesso nelle poche gare che mancano non sarà di certo impresa facile”. Mettendo i sogni da parte, l’unica cosa che si può dire è che il talento San Paolo potrebbe dare una mano a rendere meno amaro questo tracollo o a provare a riaccende una flebile speranza, proveniente dal cuore, ma che si scontra con la razionalità. Contro il Sassuolo, nella prossima gara esterna, Campilongo potrebbe concedergli già una manciata di minuti per fargli riassaporare il campo dopo averlo impiegato nelle ultime amichevoli infrasettimanali. Uno scorcio di match nella seconda frazione così da permettere al calciatore di dimostrare quanto di buono fatto in estate, in occasione della gara di Coppa Italia persa con la Reggiana e del match disputato al Lamberti, nel giorno dell’infortunio che l’ha tenuto lontano dai campi da gioco per tutta la prima parte della stagione. “A livello personale non ho ancora il ritmo partita nelle gambe, ma voglio dimostrare quanto valgo ed onorare questa maglia. Sono venuto qui sapendo di dover soffrire non speravo di lottare per i play-off, ma almeno in un campionato più tranquillo sì”. (di Sabino Giannattasio)

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