Scompare Angelo Di Stasio, un pezzo di storia di Sant’Angelo dei L.

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(di Antonio Porcelli)- Sant’Angelo dei Lombardi – La notizia è arrivata nel primo pomeriggio nel paese dell’Alta Irpinia e si è subito diffusa. Il “dottore” Angelo Di Stasio non c’è più. Una morte arrivata all’improvviso, nell’abitazione toscana del figlio prediletto, che ha lasciato l’intero paese dell’Alta Irpinia nel dolore e nella sorpresa. Il dottore, uomo di spicco della politica locale e provinciale, seppur sofferente da un paio di anni per gli acciacchi fisici legati all’età, era un punto di riferimento e di aggregazione per amici e…nemici. Un carattere forte e sornione, acuto e polemico, ma innanzitutto intelligente e colto. Una sorta di saggio del paese, un politico a volte raffinato, a volte anche burbero, ma innanzitutto santangiolese. Famosi i suoi “scontri” dialettici con gli avversari e le inversioni poco tenere quando le cose della politica e dell’amministrazione non andavano per il verso giusto. Di Stasio, ex Presidente della Provincia, ex sindaco di Sant’Angelo dei Lombardi, ha rappresentato per molti gli ”umori” locali, intercettando con l’attività di medico le esigenze e i bisogni della gente semplice. Da socialista, seppe costruire la linea della sinistra nel paese “dominato” dalla Democrazia Cristiana. L’incontro poi con Ciriaco De Mita divenne la svolta, amicale e politica, della sua carriera. Il sisma dell’80 che colpì Sant’Angelo negli affetti più cari con oltre 600 morti e la distruzione del paese, vide il dottore in prima fila accanto ai protagonisti della ricostruzione. Uomo forte e romantico, Di Stasio è sempre stato in prima fila nella realtà santangiolese. Era difficile contrastarlo nelle scelte che si imponeva. L’ultima, quella della candidatura nelle recenti provinciali con la Margherita, è apparsa ai più, una sorta di concessione più che una scelta razionale che risultasse alla fine vincente. Eppure, l’indomito dottore, seppur non eletto, era stato premiato dalla De Simone nella prima giunta estiva durata una ventina di giorni.

Poi il braccio di ferro del partito della Margherita al nuovo inquilino di Palazzo Caracciolo. Di Stasio, obbediente alla logica del partito, seppur a capo chino, uscì dalla scena politica provinciale, ma non dalla piazza e dalle campagne amate di Sant’Angelo dei Lombardi. Partiva e ritornava: la Toscana, la terra del verde e della sua famiglia erano il richiamo e l’amore da ricambiare. Sant’Angelo dei Lombardi, l’Alta Irpinia e le case della gente semplice, la certezza che il passato era ancora la sua voglia di vivere, la vitalità per reggere alle rughe e alle intemperie della vita. Domani Piazza De Sanctis sarà diversa e triste. Ma chi ti ha voluto bene, seppur nelle incomprensioni figlie della politica, guarderà sempre al balcone di casa tua. Molti ti scorgeranno ancora affacciato e curioso ad osservare i gesti e le pigre passeggiate della nostra quotidianità. Ciao “dottore” ci mancherai .

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