S.Martino Valle Caudina – I Giovani Democratici in prima linea per l’11 dicembre. Infatti il circolo cittadino “Martino Vellotti” si organizza per prendere parte alla manifestazione indetta dal Partito Democratico contro il governo attuale.
“Siamo in una crisi senza precedenti – incalza il dirigente regionale Valerio Pisaniello – ribadisco senza precedenti perchè la crisi non è solo governativa, ma sociale e soprattutto morale. Siamo arrivati alla frutta ed è tempo di voltare pagina e di archiviare una volta per tutte questa triste pagina, durata 14, anni, che prende il nome di berlusconismo. I dati del rapporto Censis ci dicono apertamente che siamo un paese fermo nel più triste impasse sociale e addirittura in regresso. Non è assolutamente tollerabile questo stato di cose, è contro la logica umanitaria, a maggior ragione è contro la nostra logica riformista e progressista. Ma del resto – continua il leader sammartinese – la situazione è sotto gli occhi di tutti: l’Italia è in rivolta. La riforma universitaria ci dimostra ancora una volta la linea politica di distruzione sociale e culturale che questa anomala destra, decisamente non repubblicana, sta mettendo in campo. In poche parole si affonda la meritocrazia, si conferma un aberrante precarietà a vita e in più si agevolano le caste baronali. Il dirigente regionale esamina una dichiarazione del Ministro Gelmini: “alcuni giorni fa su Repubblica lessi alcune parole della ministra Gelmini sconcertanti. Diceva che con questa riforma aboliva l’egualitarismo e affermava la positività della scuola liberale. Impressionante. Abolisce l’egualitarismo su un diritto che dovrebbe essere di tutti senza distinzioni. Il diritto alla formazione non deve avere privilegiati e in più noi scendiamo in piazza e ci batteremo affinche la cultura ridiventi patrimonio pubblico e lo studio sia garantito a tutti. E per controbattere anche sul piano culturale lotteremo contro le diseguaglianze liberali per affermare la giustizia paritaria della nostra scuola socialista! Ma a quanto sembra uno spiraglio c’è e avremo modo di constatarlo il 14 con la crisi aperta. La manifestazione dell’11 non si limiterà solo alla contestazione, ma alla costruttività e soprattutto sarà un potenziale strumento per dimostrare al Premier che c’è un’altra Italia. Un Italia europeista, competitiva e che abbia la voglia di rimettersi in piedi. Uniti ce la possiamo fare, lo abbiamo dimostrato scendendo nelle varie piazze d’Italia al fianco dei ricercatori facendo slittare di fatto il ddl universitario da venerdì per poi essere approvato il martedì. Ritengo fortemente che questo sia stato un punto d’inizio e che effettivamente la nostra voce, quella di tutte le classi sociali, quella dell’intero popolo italiano sia l’unica arma in grado, sul campo democratico, di ribaltare questa triste situazione e arginarla finalmente in due semplici parentesi. Per questo conclude il dirigente regionale – saremo in prima fila e lotteremo ad oltranza, intendiamo farlo con chiunque si senta martoriato e minacciato dall’anti-politica e dall’immoralità leghista-berlusconiana”.
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