Scintille Noi Sud/Pdl: Iannaccone controreplica a Cusano e D’Ercole

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In modo forse inaspettato, pare che i toni, dopo la tornata amministrativa si siano inaspriti anziché placarsi. A seguito dell’intervento del segretario nazionale di Noi Sud e deputato IRArturo Iannaccone attraverso il quale ha attaccato il presidente della Provincia Cosimo Sibilia di “immobilismo” e ha parlato di Pdl indebolito, sono arrivate, a pioggia, le repliche piccate di Gino Cusano, Franco D’Ercole e Antonia Ruggiero, esponenti di una politica “azzurra” convinta della bontà dei risultati elettorali. Adesso, registriamo una nuova replica di Iannaccone che ribadisce con forza il proprio pensiero e ripete che, ad affermarsi, sono stati solo Pd e Udc:
“Se fosse vero quanto sostiene il Presidente dell’Alto Calore, e cioè che il Pdl ha conquistato 5 sindaci (secondo Cusano 3) su 32, ci troveremmo comunque dinanzi ad un risultato negativo. Il fatto, poi, che D’Ercole si dica soddisfatto di questo presunto risultato positivo è la prova che ci troviamo dinanzi ad un Pdl che non ha l’ambizione di essere maggioranza in Irpinia, nonostante il centrodestra governi a livello provinciale, regionale e nazionale; un partito pronto ad accontentarsi di avere una rappresentanza istituzionale residuale, comunque sempre minoritaria e senza la capacità di essere perno di un’alleanza di centrodestra capace di rinnovare la politica e di far sviluppare l’Irpinia.
Ci dispiace, purtroppo costatare che a festeggiare debbano essere il Pd e l’Udc che hanno conquistato la stragrande maggioranza delle amministrazioni.
In ogni caso, al di là delle risposte risentite, inutilmente insolenti e volgari, il nostro intento rimane quello di sollecitare il Pdl a svolgere il ruolo di coordinamento della coalizione che è mancato del tutto in questi anni nonostante i nostri appelli. Rimaniamo altrettanto stupiti che le reazioni ad un nostro ragionamento politico volto a pungolare la coalizione segnino un’ulteriore chiusura e arroccamento.
Questo purtroppo è un segnale estremamente negativo che non tiene conto del dato elettorale nazionale che dovrebbe spingere il Pdl ad essere meno attento alle proprie logiche interne e più capace di esercitare il proprio ruolo politico nell’interesse dell’intera coalizione.”

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