Irpinianews.it

Scandalo al Comune di Atripalda, scoperte nuove irregolarità.

Piazza Umberto I Atripalda

Piazza Umberto I Atripalda

Il Comune di Atripalda nella bufera dopo la relazione della consulente incaricata di far luce sulla gestione delle paghe dell’ente.

Una notizia diffusa dai colleghi del sito di informazione locale, Impresadiretta.net, che ha trovato riscontro nella relazione della consulente, che ha però evitato ogni commento assicurando che tutte le posizioni sono ovviamente sanabili e che le valutazioni politico – amministrative non rientrano nelle sue specifiche competenze. Passiamo in rassegna quali sono, però, le irregolarità evidenziate nella relazione.

La vicenda, che rischia di diventare un vero e proprio vaso di Pandora, prende le mosse dalla vicenda giudiziaria che ha coinvolto i dipendenti dell’ente che per mesi sono riusciti a gonfiare le buste paga, prima di essere scoperti e sospesi.

Vicenda che ha spinto il sindaco di Atripalda, Paolo Spagnuolo, a volerci veder chiaro ed affidare alla consulente Gabriella Spagnuolo l’incarico di mettere ordine.

Si parte dalla prima difficoltà materiale incontrata dalla consulente che ha dovuto richiedere nuove password all’Inps per procedere alla trasmissione della dichiarazione mensile dei contributi, in quanto le precedenti risultano sotto sequestro dell’autorità giudiziaria a seguito dell’indagine che ha colpito i dipendenti del comune.

Superato lo scoglio si è passati all’analisi della posizione Inail dell’ente, che di fatto non esisteva, in quanto non si era mai provveduto all’apertura telematica della posizione presso l’istituto di assistenza, obbligo valido dal 2011 e mai ottemperato dall’amministrazione di Atripalda.

Le prime irregolarità nei confronti dell’Inali risalgono al 1987 e sono durate fino al 2005. In pratica, l’Inail, scriveva annualmente al Comune di Atripalda, invitando l’amministrazione a onorare i contributi Inail.

Senza ricevere alcuna risposta, l’Inail sanzionava l’ente, e comminava il pagamento dei contributi calcolati su base forfettaria. Contributi che alla luce degli aggiornamenti risultavano addirittura più alti del dovuto, tant’è che il Comune di Atripalda, dal 1987 al 2005 ha versato contributi maggiorati non dovuti per oltre 9 mila euro che non potranno essere più recuperati, in quanto il credito nei confronti dell’ente è prescritto.

Nel 2013, il Comune, pur omettendo del tutto la dichiarazione dei contributi Inail, effettuava un versamento di 17 mila euro, senza apparente motivazione. Lo stesso accadeva per il 2014, salvo poi l’intervento della consulente che ha provveduto a regolarizzare la posizione dell’ente per l’anno trascorso anche sulla base del credito vantato nei confronti dell’Istituto.

Se ciò non bastasse, si è scoperto che presso l’Inail, la sede legale del Comune di Atripalda era ancora quella di via Fiume ed il legale rappresentante ancora l’ex sindaco Aldo Lauretano.

Quest’ultimi, davvero piccoli dettagli stando all’approssimazione con cui per oltre un decennio è stato gestito l’intera competenza del personale e delle paghe.

Insomma in poche parole:un vero e proprio caos.

Exit mobile version