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Scandalo Acs, Greco: “Riscontrate illegittimità”. E Giordano attacca l’Amministrazione

“La volontà, condivisa dall’Amministrazione, è quella di redigere un piano industriale che illustri il futuro della società. Sono state rilevate delle irregolarità rispetto alle gestioni passate e gli organi competenti le valuteranno”.

Così Giovanni Greco, amministratore pro tempore di Acs, società partecipata del comune al centro di uno scandalo che ha portato ai domiciliari l’ex manager Amedeo Gabrieli  (revocati venerdì scorso, ndr) e ad accuse di peculato, corruzione e abuso d’ufficio per altre cinque persone, Mauro Aquino, Giuseppe Freda, Sergio Galluccio, Vincenzo Marciano e Luciana Giugliano.

“Da quando sono stato nominato ho congelato tutte le attività a causa di alcune illegittimità – ha proseguito Freda – il progetto di Bilancio che ho trovato prevedeva, nella sua parte straordinaria, la copertura di un debito di 800mila euro. Parcheggi? Verrà fatta una gara.”

E’ Arturo Iannaccone a ribattere per l’Amministrazione:

“L’ Acs è strategico per questa amministrazione e la sua sopravvivenza non è stata mai in discussione. Si parla di cifre assolutamente ripianabili. La responsabilità del controllo non compete di certo a noi. Noi abbiamo il potere dell’indirizzo politico e l’abbiamo esercitato con una delibera. Tutte le altre funzioni spettano ad altri organi” – ha detto l’assessore.

All’attacco Giancarlo Giordano:

“Qui viene fuori che la gestione dell’Acs, cito Greco, è stata “non corretta”, e che la situazione economica è ancora in corso di valutazione. Greco ha parlato anche di una leggerezza dei controlli che non sono stati mai effettuati in questi anni dal Comune. Ci siamo costruiti un debito fuori bilancio in house, ed è grave.”

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