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Santo Stefano del Sole, per i 500 anni concerto di Mariella Nava

Santo Stefano del Sole

Domenica 10 Agosto 2025, il piccolo borgo tra le colline dell’Irpinia si prepara a vivere una giornata che è molto più di una celebrazione: è un ritorno alle origini, una dichiarazione d’amore verso la propria terra, un abbraccio collettivo intorno a cinquecento anni di autonomia, storia e comunità. Santo Stefano del Sole, per l’occasione, accoglie anche una tappa speciale del Festival delle Radici, un viaggio tra luoghi e memorie, dedicato a chi è partito e a chi ogni volta torna. Un paese che risplende sin dal nome, “del Sole”, per la sua felice esposizione: qui la luce indugia più a lungo, come se il giorno volesse trattenersi ancora un po’, prima di salutare. E proprio nella sua piazza più luminosa, Piazza del Sole, andrà in scena una giornata che attraversa i secoli.

Alle 19.00, un annullo filatelico speciale e la cartolina celebrativa dei 500 anni di autonomia daranno il via ufficiale ai festeggiamenti: piccoli oggetti, ma carichi di eternità.

Alle 20.00, il convegno “Un paese ci vuole…” – ispirato alle parole di Cesare Pavese – aprirà uno spazio di riflessione sulla comunità e l’identità, con gli interventi del Sindaco e consigliere provinciale Gerardo Santoli, di Autorità e Ospiti Istituzionali, di rilievo locale e nazionale. Prevista inoltre la presenza del presidente della Provincia Rino Buonopane, del deputato Toni Ricciardi e dell’europarlamentare Fulvio Martusciello.

Alle 21.30, il sipario si chiuderà in musica con il concerto della cantautrice Mariella Nava, voce intensa e poetica, capace di tessere con le note ciò che le parole da sole non riescono a dire. Dodici le sue presenze al festival di Sanremo.

Non è solo una festa, quindi, ma un rito civile e intimo, un ritorno alle origini, un grazie sussurrato alla terra. È la celebrazione di un paese che da cinquecento anni cammina con passo autonomo, saldo nella sua identità, ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro. Come scriveva Pavese: “Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti.” E Santo Stefano del Sole aspetta tutti. Chi parte, chi torna, chi resta. Perché le radici non smettono mai di parlare.

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