“Dopo l’iniziativa del 7 dicembre insieme alle istituzioni – prosegue il presidente provinciale – il 27 a Quindici abbiamo incontrato alcuni imprenditori castanicoli per valutare la possibilità di investire nel settore dei prodotti naturali per la lotta al balinite e insieme abbiamo discusso su alcune azioni che dovremmo in campo in queste settimane. La situazione della castagna è drammatica: il governo, la regione campania non si sono resi conto che quella del cinipide è una vera e propria calamità naturale. Ho passato i miei giorni di vacanza a telefono tra roma e napoli alla ricerca di una risposta, di un interessamento a questa problematica enorme che mette in ginocchio migliaia di imprenditori agricoli. Ma il sistema è paralizzato, la burocrazia è terribile e non si riesce ad avere un azione forte in questo senso. Ho richiesto un emendamento alla legge di stabilità , troppe complessità tuttavia per il momento non hanno permesso di stanziare il dovuto per i lanci del torymus. Vediamo nei prossimi mesi che succede. Intanto, ministero, regione e istituzioni romane non avranno tregua.- Dai territori infatti sarà battaglia. la politica deve dare queste risposte e i politici che non trovano soluzioni devono andare a casa! La cosa più importante infatti è ascoltare i territori dove c’è la vita vera , i problemi seri. Nei prossimi giorni tornerò a Roma per parlare con il responsabile sud del ministero delle politiche agricole e proprio ora stiamo fissando un appuntamento con i funzionari regionali grazie all’interessamento del consigliere D’Amelio”.
“Basterebbe una misura -conclude – , un fondo per i lanci che dovranno essere fatti ad aprile così come già è avvenuto in Piemonte che è molto avanti nella battaglia contro il cinipide. Il ministero se n ‘è accorto troppo tardi, ora noi dobbiamo lavorare per avere i lanci sconfiggere il cinipide e ridare forza all’economia del nostro territorio”.