di vecchie lire il giro complessivo
di affari. 5miliardi di lire di interessi
maturati sui prestiti. Il male del
secolo, l’usura, miete ancora vittime
costringendo la gente a “subire” il
ricatto morale e materiale di chi non
ha scrupoli.
Ma c’è chi, stanco di un fenomeno
in continua crescita, dice basta a
questa corruzione meschina che
comporta danni non solo alle persone
ma anche allo sviluppo economico.
A scendere in campo questa
volta è l’Arcivescovo di
Sant’Angelo dei Lombardi, Mons.
Salvatore Nunnari, il quale, dopo
aver convocato in seduta straordinaria
i Consigli Presbiterale e
Pastorale, ha esaminato il grave problema
dell’usura nella nostra provincia
deliberando che: nella quinta
domenica di Quaresima venga svolta
una giornata contro l’usura e in
tutte le sante Messe festive venga
letto un brano fra quelli che condannano
il fenomeno; sia chiarito, inoltre
a tutti che l’usura, o altre forme
di profitto economico improprio
sulle imprese, sugli esercizi commerciali
e sui privati, secondo le
norme del diritto canonico, deve
essere considerato “peccato riservato”,
la cui assoluzione (che prevede
la restituzione di ciò che indebitamente
è stato tolto) è riservata solo
al Vescovo. Una condanna secca
quella del Vescovo santangiolese
che ha tutta l’aria di una vera e propria
censura nei confronti di chi
impedisce il libero sviluppo della
persona umana. “Il fenomeno dell’usura – precisa
Mons. Nunnari – già per sé assai
complesso e variegato, produce
danni quando su di esso si estende,
come in questi ultimi anni sta accadendo
nella nostra diocesi, l’ombra
funesta della mafia dell’hinterland.
E’ dovere di tutti i cittadini denunciare
questo fenomeno che fa capo a
persone insospettabili, qualche
volta vicine ai nostri ambienti. La
Chiesa di Sant’Angelo dei
Lombardi, Conza, Nusco, Bisaccia,
attenta alle esigenze delle persone,
condanna duramente chi presta
denaro per interesse e chi approfitta
del lavoro altrui, frodando il prossimo
con la violenza e con l’autorità
del potere. Già nel libro del
Levitico, Dio invita a soccorrere il
fratello caduto in miseria, prestando denaro senza interessi”.
Gli usurati, a sentire i dati forniti
dalle associazioni, sono spesso
imprenditori o commercianti in difficoltà
economica, anche se il fenomeno
sta interessando molti “nuovi
poveri”, come le persone anziane
con pensioni sociali o famiglie
monoreddito, che devono affrontare
spese improvvise, o chi, inseguendo
un modello consumistico, è costretto
ad indebitarsi per acquistare beni
di consumo. A questa situazione
contribuisce soprattutto il difficile
accesso al credito. Con l’8,41% le
banche italiane, infatti, hanno il primato
europeo di rapporto differenziale
tra tassi attivi e passivi (cioè
quanto guadagnano sui soldi prestati).
Il costo del denaro al Sud è
mediamente più alto che al Nord di almeno cinque punti percentuali.
Una situazione che non aiuta certo
la precarietà economica in cui versano
numerose famiglie meridionali,
costrette, sempre di più, a scendere a
compromessi di questo genere.
“Spetta alle autorità politiche proporre
modelli e occasioni concrete
di sviluppo che impediscano la
povertà e l’arretratezza – continua
l’Arcivescovo – spetta alla
Magistratura ed alle forze di Polizia
intervenire per reprimere penalmente
i reati, spetta alla comunità
civile, incoraggiata dalle costanti
iniziative delle associazioni interessate,
far maturare una coscienza più
attenta e sensibile a questi eventi,
per rompere insieme il muro dell’omertà”.
E per quanto riguarda la
Chiesa locale, Mons. Nunnari promette azioni mirate tese a far uscire dal sommerso questo fenomeno,
rivelandone la pericolosità sociale e
la forza distruttiva della dignità personale.
“Rafforzeremo la nostra
azione educativa per prospettare un
modo di vita più sobrio aiutando,
chi si trova coinvolto, a tutelare i
propri diritti. Per tentare però di
uscire dall’usura ognuno deve fare
la sua parte”.
Insomma una condanna ferma quella
del Vescovo Nunnari, un monito
diretto e sottile che lascia comunque
aperta la porta della conversione…
“chi si fosse eventualmente macchiato
di un simile delitto – conclude
– sappia che il Signore è pronto ad
accogliere tutti quei figli che intendono
ricorrere a Lui con cuore convertito”.