Avellino – Marcia su Napoli. La Cisl difende la propria azione e le posizioni assunte in sede regionale e attacca: “Ci sono sciacalli, in politica come tra i sindacati, che hanno interpretato a loro modo la vicenda sanità”.
Mario Melchionna, segretario provinciale della Cisl, non usa giri di parole per commentare quanto accaduto nella giornata di martedì 12, quando 2mila irpini si sono recati a Napoli per protestare contro il piano di riordino degli ospedali in Campania.
Alla conferenza stampa convocata stamane ad Avellino, ha partecipato anche il numero uno della Cisl campana, Lina Lucci.
“La giornata di Napoli – ha continuato Melchionna – è stata strumentalizzata. Noi ci siamo recati nel capoluogo napoletano perché con i sindaci, con il presidente Sibilia, con i comitati civici e con le parti sociali avevamo concordato di portare la nostra voce fino ai palazzi regionali, per cambiare il piano ospedali. Il nostro obiettivo era quello di avere un appuntamento con Caldoro e lo abbiamo avuto. Certo, non è stato corretto da parte del Governatore non farsi trovare ma grazie alla mediazione della Cisl siamo comunque riusciti a strappare un vertice per lunedì pomeriggio, al quale parteciperà anche il commissario dell’Asl Florio che non potrà più barare”.
Ma non si placano le polemiche intorno al vertice che martedì pomeriggio ha visto riuniti intorno ad un tavolo vertici regionali e provinciale delle parti sociali. “Responsabilmente – ha ammesso Melchionna – noi della Cisl abbiamo preso parte al tavolo tecnico. Le segreterie provinciali di Uil e Cgil hanno inspiegabilmente abbandonato quella riunione: non sappiamo perché e, immagino, neanche i rispettivi vertici regionali. Però abbiamo conseguito un duplice obiettivo: oltre all’incontro con Caldoro fissato per lunedì, Zuccatelli ha ‘ordinato’ ai commissari delle Asl di raccordarsi con le parti sociali prima di declinare il piano. Questo era quello che volevamo, questo era quello che volevano i sindaci. Siamo orgogliosi di quanto fatto”.
Secondo Melchionna, dunque, non c’è nessun dissidio in atto tra le segreterie sindacali provinciali: “Non c’è nessuna spaccatura all’interno del sindacato irpino, tutt’altro, la spaccatura semmai è individuabile all’interno della stessa Cgil e Uil. E’ un problema interno alle loro organizzazioni. Noi siamo fieri di quanto conseguito”.
ACCUSE A FLORIO – Così invece Lina Lucci: “Esistono responsabilità riconducibili alla politica locale, da destra a sinistra, in tutta la vicenda sanità, che non riguardano la Cisl. Lascino le piazze a chi ne ha la titolarità. Sbagliano se hanno in mente di sperperare ancora fondi sulla sanità per aiutare primari amici di politici trombati. Noi continueremo la nostra battaglia. Chi ha immaginato di strumentalizzare la Cisl ha fatto evidentemente male i conti. La Cisl è in prima linea al fianco delle famiglie, con i pensionati e con tutti i cittadini della Campania. Rifiutiamo ogni tipo di strumentalizzazione politica”.
Nel mirino della Lucci, il commissario dell’Asl irpina, Sergio Florio: “Si rifiuta di interloquire con le parti sociali e quelle poche volte che lo ha fatto, è stata una cosa indecente”.
Di qui la provocazione: “C’è la volontà di non modificare nulla. Le Istituzioni locali, Provincia e Comune capoluogo in primis, convochino un incontro con Sergio Florio per dimostrare che la politica si è rinsavita, altrimenti dovremo davvero pensare che di base c’è un conflitto serio”.