Sanità – 2mila a Napoli per il diritto alla salute in Irpinia /FOTO

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ore 15.22 Il commento finale di Sibilia: “Credo che al momento bisogna attendere. Mi auguro che non ci siano ulteriori rinvii. Non condivido l’atteggiamento di Caldoro, trovare la porta chiusa è stato strategicamente un errore”.

ore 15.15 Così il Vescovo Francesco Alfano: “Ritorno in Irpinia con l’amarezza e l’umiliazione di aver trovato la porta chiusa, che rappresenta un segnale negativo. Auspico a questo punto che si possa aprire uno spiraglio, che ci sia la volontà reale di ascoltare per trovare la giusta sintesi per il bene comune”.

FOTOGALLERY Il foto-servizio della manifestazione a Napoli /prima parte
FOTOGALLERY Il foto-servizio della manifestazione a Napoli /seconda parte
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ore 15.00 I sindacati e sindaci ricevuti a Palazzo S. Lucia, strappano la promessa di un incontro con Caldoro per il 18 ottobre alle ore 17. A riceverli, vista l’assenza del Governatore, il vice Giuseppe De Mita e il subcommissario Zuccatelli. Fino alla data del 18 ottobre il piano rimarrà così come è stato presentato. Successivamente potranno esserci delle modifiche.

ore 13.40 Viene invitata a salire anche una delegazione di sindaci. Caldoro non è ancora arrivato. Intanto nei pressi del Palazzo, i carabinieri indossano il casco, poichè tra la folla c’è qualche esagitato che tenta di oltrepassare le transenne.

ore 13.30 “Non ce ne andremo senza ottenere un incontro con il presidente – dice il sindaco di Bisaccia Salvatore Frullone – Siamo qui per difendere il diritto alla salute che prescinde da conti ragioneristici. Non capiamo perche’ per altre zone sono state prese in considerazione le peculiarita’ del territorio e per l’alta Irpinia questo non e’ avvenuto”.

ore 13.25 Qualcuno ha attrezzato un punto ristoro con prodotti tipici altirpini, formaggi, salame e vino locali.

ore 13.15 I rappresentanti dei sindacati regionali e locali vengono invitati a salire a Palazzo S. Lucia. Intanto la folla inizia ad allontanarsi per ritornare in Irpinia.

ore 13.00 I manifestanti iniziano ad avere i primi cedimenti per la stanchezza, altri iniziano ad andare via. Acceso diverbio tra i sindacalisti Petruzziello e Melchionna. Si creano due fazioni: chi vuole assediare il Palazzo, chi invece è per la mediazione.

ore 12.50 I consiglieri regionali Ruggiero, Nappi e Zecchino varcano l’uscio di Palazzo S. Lucia.

ore 12.40 Arrivano i consiglieri regionali di maggioranza Antonia Ruggiero (Pdl), Sergio Nappi (Noi Sud), Ettore Zecchino (Adc) che faranno da tramite con il Governatore Caldoro. C’è anche Rivellini, europarlamentare di Fli che dice “… la Costituzione sancisce la pari assistenza sanitaria a tutti. Il piano non è la Bibbia, ma deve passare ancora per il Consiglio Regionale. In quella sede i rappresentanti irpini devono essere bravi a far valere le istanze del territorio”.

ore 12.34 I sindacati, i sindaci e Sibilia chiederanno un impegno preciso al Governatore Caldoro: “Di mettere per iscritto che saranno ricevuti il prima possibile alla presenza anche del Vescovo Alfano”.
Solo in questo modo il corteo sarà sciolto, altrimenti continuerà fino a notte il sit-in davanti al Palazzo della Regione.

ore 12.30 Il Senatore Sibilia viene contattato telefonicamente prima da Zuccatelli e poi dal capo gabinetto di Caldoro, che sembra non voler cedere di un passo. Il Governatore non è in Regione, dovrebbe arrivare tra una mezz’ora. Dal labiale di Sibilia si scorge “… sono indignato, tre ore che sono qui, in attesa di essere ricevuto da Caldoro”.

ore 12.08 Il portone resta chiuso, il Governatore Caldoro non ha intenzione di ricevere una delegazione. C’è il lancio di qualche uovo che va ad attingere un poliziotto. I commenti al caldo del Vescovo Alfano: “Non siamo qui per protestare, ma soltanto per far valere i nostri diritti.
Rosetta D’Amelio, consigliere regionale Pd è molto pungente: “Caldoro ha il dovere di parlare con i massimi esponenti. Questa è una manifestazione bipartisan, per garantire il diritto alla sopravvivenza. E’ una vergogna incredibile non essere ascoltati da Caldoro, in questo modo si fa passare la logica della violenza che vige a Napoli”.

ore 11.40 In attesa di essere ricevuti, momenti di tensione, quando il sindaco di Sperone Salvatore Alaia tenta di sfondare il cordone della Polizia posizionato davanti al portone. Il primo cittadino viene richiamato dai presenti alla calma, con il Presidente Sibilia che invita tutti alla correttezza. Arrivano anche il consigliere regionale Rosetta D’Amelio e l’ex Mario Sena.

ore 11.30 I manifestanti sono giunti a Santa Lucia. Portone di Palazzo di Governo chiuso, si resta in attesa di essere ricevuti dal presidente Caldoro o da un suo delegato.

ore 11.05 Oltre quaranta fasce tricolori, altrettanti gonfaloni d’Irpinia sono in testa al corteo che sta raggiungendo Palazzo Santa Lucia. C’è il sindaco di Avellino Galasso, il presidente Sibilia, il vescovo Alfano e il vice coordinatore del Pdl Gino Cusano. Al torpedone irpino si stanno aggregando anche i manifestanti dell’Ospedale Maresca di Torre del Greco. Sono oltre duemila le persone presenti.

ore 10.35 Il presidente della Provincia Sibilia parlando ai manifestanti dice: “Sono qui al vostro fianco, una battaglia che deve vederci uniti tutti insieme: dai sindaci, ai comuni cittadini. E’ opportuno rivisitare il piano, garantendo bene l’Irpinia, poiché il territorio è molto vasto. E’ importante ricucire il territorio con una rete di prima emergenza, la nostra provincia è stata già fortemente penalizzata in passato, oggi lottiamo per evitare che ciò non accada più”.

ore 10.00 Arriva il presidente Sibilia a Piazza del Plebiscito, sede del raduno dei manifestanti a Napoli. Sono oltre mille le persone radunate. Alla spicciolata arrivano anche molti che hanno preferito raggiungere il capoluogo partenopeo con le auto. Sono presenti i gonfaloni dei comuni di Guardia dei Lombardi, S. Andrea di Conza, S. Nicola Baronia, Castel Baronia, Lioni, Cairano, Conza, Avella, Aquilonia, Mercogliano, Sperone, Sirignano, Montella, Bagnoli, Roccabascerana, Pietrastornina, Castelfranci, Bisaccia, S. Angelo dei L., Scampitella e Nusco.

Venti pullman (10 da Bisaccia, 1 Vallata, Andretta, Morra, Conza, 4 S. Angelo, 2 Avellino) e numerose auto private sono partite da Avellino e provincia per la cosiddetta “marcia su Napoli”, con la speranza di far cambiare idea ai vertici regionali sui tagli alla Sanità irpina.
La richiesta comune che verrà fatta per entrambi i presidi ospedalieri sarà la deroga al piano attuativo previsto per le zone montuose, al pari delle isole (che già hanno usufruito di questo status). Una proposta comune, dunque, che riveste più un carattere politico che tecnico.
Ma circola insistentemente, in queste ore, la voce che alla fine a chiudere i battenti sarà solo l’Ospedale di Bisaccia, il ‘Di Guglielmo’.
Al vaglio degli esperti, con uno sguardo ai bilanci, l’idea di “ripescare” e rendere funzionale quello di Sant’Angelo in modo da garantire un punto di primo soccorso in Alta Irpinia. Non è semplice, ma la volontà del governo regionale di centrodestra va nella direzione di dare un segnale chiaro a coloro che oggi saranno a Napoli per protestare.
Nel torpedone che in questo momento sta raggiungendo il capoluogo partenopeo, oltre a semplici cittadini, ci sono rappresentanti sindacali, e anche esponenti del Partito Democratico e della Sinistra. I rappresentanti istituzionali, il senatore Sibilia, il sindaco di Avellino Galasso e il Vescovo Alfano raggiungeranno Palazzo Santa Lucia per un colloquio con il Governatore Caldoro.

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