di Claudio De Vito – L’appetito vien mangiando. E’ il proverbio che riassume la stagione del San Tommaso in vetta alla classifica del girone B di Eccellenza a 270 minuti dal termine. 56 punti, 4 in più del Cervinara e 5 della coppia cilentana Agropoli-Polisportiva Santa Maria quest’ultima prossima avversaria in trasferta per novanta minuti che potrebbero sancire il tripudio. Dal proverbio ad una lettera, la D, il passo è piacevolmente breve. Funziona sempre più spesso così nel calcio: si parte senza troppe ambizioni per finire in trionfo.
La squadra allenata da Ciccio Messina si ritroverebbe in Lega Nazionale Dilettanti con il conforto dell’aritmetica se vince e contemporaneamente il Cervinara perde in casa con il Costa d’Amalfi quinto in classifica e l’Agropoli (avversario alla penultima giornata del San Tommaso) non fa risultato pieno contro il Sant’Agnello. Il regolamento dice che, in caso di arrivo a pari punti tra due squadre in vetta, sarebbe necessario lo spareggio in gara secca. Sarebbe la classifica avulsa invece a sancire la regina qualora dovessero essere tre le concorrenti a tagliare il traguardo insieme.
Ma l’entourage San Tommaso, pur con l’umiltà che lo contraddistingue da sempre, non ha di questi pensieri. Si viaggia in punta di piedi ma con la consapevolezza di affrontare la volata promozione da una posizione di forza. “Il nostro cammino non è dei più semplici ma ci crediamo”. Il direttore sportivo Franco Del Gaudio, pilastro del club insieme al direttore generale Annino Cucciniello, non si sbottona più di tanto. Guai a sbilanciarsi sul rettilineo finale dove non sono ammesse sbandate.
Anche perché l’occasione è di quelle ghiotte per diventare una favola a tutto tondo. La squadra del rione ha infatti la chance di entrare nella storia del calcio cittadino e più in generale irpino. Avellino città infatti non ha mai avuto un club in Serie D al di là dell’AS Avellino del post fallimento firmato Massimo Pugliese e della Calcio Avellino SSD del post esclusione dalla B targata Walter Taccone. All’Irpinia invece un’alternativa in D alla realtà cardine manca dal 2006, ultimo anno di vita dell’Unione Sportiva Ariano nel massimo campionato dilettantistico.
Tanta roba per la società del patron Marco Cucciniello che in vista dell’esterna cilentana di sabato (fischio d’inizio alle 15 al “Carrano” di Santa Maria di Castellabate) ha già riempito di entusiasmo un pullman e ne ha allestito un altro. Tradotto: un centinaio di tifosi spingeranno Carotenuto e compagni verso l’impresa. Se la festa dovesse essere rimandata, l’appuntamento sarebbe fissato la settimana successiva al “De Cicco” di Pratola Serra dove il San Tommaso è stato costretto a traslocare a causa dell’indisponibilità dell’impianto sportivo del rione, il “Roca”.
In D sarebbe giocoforza tutto diverso. L’unico stadio ad Avellino e provincia omologato per la LND infatti è il Partenio-Lombardi. Un sogno nel sogno che già solletica la fantasia del San Tommaso. Certo, utilizzare la casa dell’Avellino sarebbe oltremodo dispendioso considerando il canone mensile di circa 10mila euro che Sidigas è costretta a pagare per la SSD. Ma è uno scenario troppo lontano che sconfina rispetto al presente. Non svegliate il San Tommaso che viaggia come un treno verso l’apoteosi.