San Michele di Serino – Si fa sempre più ingarbugliata la vicenda amministrativa in quel di San Michele di Serino. Dopo la revoca delle deleghe da parte del primo cittadino Lorenzo Renzulli all’ormai ex vice sindaco Arterio De Feo, il dibattito politico nella cittadina del valle del Sabato si è clamorosamente acceso a colpi di manifesti e proclami. Il dato di fatto è che è saltato l’accordo con cui soltanto un anno fa si era andati al voto per l’elezione del nuovo sindaco e che proprio a San Michele di Serino aveva visto l’alleanza tra Psi e Pd e la nascita di una sola lista (bastava dunque ‘battere’ il quorum, ndr). Ma alla base dello ‘strappo’ sembrano non esserci soltanto incomprensioni di tipo politico.
Intanto, il sindaco Renzulli ha provveduto nei giorni scorsi a nominare il consigliere Aurelio De Mattia nuovo vice sindaco. La decisione è stata mal digerita dal coordinamento locale del Psi che, con una nota, ha provveduto a diffidare ed espellere dal partito De Mattia; il provvedimento è stato ‘esteso’ però anche agli assessori in quota Psi Marina Staibano e Gianfranco Oliva, ‘rei’ di non essersi allineati con le deliberazioni della segreteria cittadina.
“Le proposte socialiste – si legge nella nota – si possono confermare ed ulteriormente esplicitare nella necessità di azzerare la Giunta o con la presentazione delle dimissioni dello stesso Sindaco per creare le condizioni politiche per un’approfondita discussione sulle prospettive politiche locali e per il rilancio del progetto di cambiamento presentato in campagna elettorale. Preso atto della mancata adesione dei tre citati Consiglieri comunali al Gruppo Socialista e la continua conferma dell’acquiescenza irresponsabile degli stessi all’atteggiamento arrogante e provocatorio del Sindaco, l’assemblea della Sezione ritiene doveroso assumere le conseguenti decisioni politiche”.
In merito ai rapporti con il Pd, il locale Psi – si legge nella nota – “… ritiene ancora valido il progetto politico definito con il Pd ed allo stesso chiede un segnale di condivisione, con l’apertura del confronto politico per la risoluzione della crisi amministrativa. L’assemblea ritiene che la crisi amministrativa è ancora nel pieno del proprio decorso politico avendo riscontrato che l’ultima decisione del Sindaco Lorenzo Renzulli, ancora una volta arrogante e prevaricatrice, conferma il livello inaccettabile dello sfaldamento del rapporto politico con l’Amministrazione da parte anche dello stesso Pd. Il Partito Democratico, locale e provinciale, in questa vicenda continua a brillare per l’assordante silenzio e per la cappa di protezione che hanno creato intorno al Sindaco che, probabilmente, pensa di essere diventato il “padroncino di turno” dell’Amministrazione e della “politica” locale. Restiamo solo per 48 ore in attesa delle mosse del Pd, in caso contrario assumeremo collegialmente, in sede assembleare, le conseguenti decisioni sulla nostra collocazione in Consiglio comunale. Per adesso restiamo in maggioranza, siamo aperti al confronto e sollecitiamo la discussione politica. Se tutto questo non dovesse avverarsi saremmo costretti a prendere atto del fallimento dell’ambizioso progetto di Orizzonti Nuovi e della riproposizione di un modello di gestione dell’Amministrazione comunale, giovane nei propri rappresentanti, ma vecchia negli atteggiamenti nei confronti della politica e dei cittadini di San Michele”