Rugby – Coppa: Avellino pizzica, ma Torre fa male. 68-12 il finale

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Torre del Greco – La coppa “Fusco” inizia così come si era concluso il campionato per l’Avellino Rugby, con una sconfitta. Ma a differenza della gara contro il Nuceria, gettata alle ortiche da un lupo svogliato, molto più improba era l’impresa odierna, contro il forte Torre del Greco, già finalista nella scorsa edizione del torneo, e che con l’esclusione dai play off – il ricorso corallino è stato bocciato dalla federazione – si è trovato a doversi/potersi concentrare solo su questa competizione. Vesuviani al top, dunque, e XV biancoverde solo in parte rivisitato da mister Rea dopo gli esperimenti settimanali. Per gli avanti il trainer di Pomigliano fa infatti un passo indietro, confermando i piloni Barbarisi e Porcelli e il tallonatore Console, Mernone al fianco dell’ucraino Kuz in seconda linea e Barca terza centro, ma proponendo Coltella e Scala come novità nel ruolo di flancker. Tante le sorprese, invece, per la trequarti, con Caliano rispolverato in mischia, Nastri spostato in apertura, la linea inedita dei centri con De Prizio e Liguori, Pericolo e Del Gaudio come ali, e, infine, Rauseo a coprire da estremo.
La nuova pelle però non cambia il lupo, che si vede solo a sprazzi, non tanto per demerito degli atleti irpini, quanto per il troppo evidente divario tecnico, che ci mette solo tre giri di lancette per concretizzarsi, con la prima meta non trasformata dei biancorossoblu che fissa il momentaneo 5-0. La reazione avellinese è immediata ed ancora una volta porta la firma del pilone Barbarisi, alla terza meta consecutiva, abile a scegliere il tempo giusto per premiare lo sforzo di spinta profuso dalla mischia. E’ il quinto, ed il pareggio è cosa fatta: 5-5. I torresi ci mettono un po’ per riorganizzarsi. E’ l’undicesimo quando riescono a sbloccare di nuovo il risultato, sempre su meta e sempre senza calcio aggiuntivo. Il 10-5 ristabilisce le distanze e sblocca definitivamente i padroni di casa, che iniziano a macinare azioni su azioni contro un lupo impotente. La prima frazione si trasforma così in un soliloquio dei corallini fatto di altre sette mete e due trasformazioni, per il parziale shock di 44-5 con cui si chiude il tempo. Nella ripresa, tra le fila avellinesi, spazio a Romeo, Fico ed il debuttante Gianmarco D’Amato, ma la musica non cambia. La sinfonia vesuviana resta, è vero, la stessa, ma si fa meno incalzante, ed i lupi approfittano del calo d’intensità iniziale per colpire. L’azione biancoverde è prolungata e costringe al fallo ripetuto Torre, e così dopo il terzo fischio arbitrale gli irpini della palla ovale si vedono assegnare una giusta meta tecnica con seguente facile trasformazione di Rauseo: 44-12. Saranno gli ultimi punti dei lupi, che, come nei primi quaranta minuti, vengono costretti in difesa dagli avversari per tutto il resto della frazione, anche se il bottino stavolta è più magro: quattro mete e tre trasformazioni per il 68-12 con cui si chiude il match.
Per Avellino si segnalano le discrete prove di Scala e De Prizio, tra le fila ospiti quella di tutto il pacchetto di mischia, cha ha fatto davvero il bello e il cattivo tempo sul sintetico del “Liguori”. Domenica prossima, per il secondo turno, i lupi ospiteranno i vesponi di Castellammare. Poco meno dura sarà contro le Wasps, ma la squadra del presidente Roca potrà contare stavolta anche sull’apporto del pubblico amico. (di et)

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