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Rugby – Brutta prova dei lupi contro il Fabraternum: finisce 3-31

Brutta prestazione, a voler essere clementi, quella offerta oggi dall’Avellino Rugby. Dispiace per i ragazzi e la società, che si portano sulle spalle anni di enormi sacrifici e tanto lavoro oscuro per la palla ovale, ma quando vengono a mancare – com’è successo oggi – anche quell’orgoglio e quella forza di volontà che non avevano mai abbandonato i lupi nemmeno nelle stagioni più buie della loro storia, allora è davvero necessario fermarsi a riflettere.
Contro il Fabraternum finisce 3-31, ma dagli spalti la sensazione è che quelle in campo fossero due squadre di eguale forza, almeno fin quando Avellino è restato in partita (il 30esimo del primo tempo circa). Cos’è successo poi? Ad analizzare la prova opaca dei suoi ci pensa il mister: “Oggi eravamo fermi – commenta a fine gara Luigi Rea – e questa è la palese dimostrazione che bisogna lavorare meglio e di più. I nostri avversari non erano dei fenomeni eppure con un rugby semplice e veloce sono riusciti a metterci più volte in difficoltà. Aggiungiamo le nostre follie difensive, i peccati di inesperienza e il solito calo atletico della ripresa, e il pasticcio è bello e servito”. Torna sulla continuità negli allenamenti il trainer di Pomigliano, che avverte: “E’ evidente che il livello dei nostri avversari nel tempo è salito. Noi dobbiamo necessariamente adeguarci. Bisogna che i ragazzi insistano di più negli allenamenti, che si focalizzino sulle lacune individuali, che imparino a gestire le situazioni di stress. Per farlo serve assiduità e concentrazione”. Ed è su queste parole, “sulla spinta nel settore giovanile”, sottolinea Rea, e sulle tante piccole conquiste che negli anni il sodalizio del presidente Roca è riuscito a fare – non ultima il potenziamento del gruppo degli ultimi tempi – che bisogna trovare le forza per raddrizzare un campionato per niente compromesso. Non è impossibile. Siamo certi che i ragazzi ci riusciranno, come hanno sempre dimostrato di saper fare nei quasi otto anni di biancoverde a strisce orizzontali.
La gara è pimpante in avvio. Le due formazioni non si erano mai incontrate prima e nelle fasi iniziali si assiste a uno bello scambio di prove di forze. Ci tenta Avellino ma i frusinati sono in palla e sul primo capovolgimento di fronte arrivano le prime avvisaglie di pericolo per gli irpini. I lupi escono indenni dall’attacco e trovano addirittura i primi punti, grazie a Rauseo che non fallisce il piazzato: 3-0, ma lo score dei lupi si fermerà qui. Avellino sembra in grado di controllare e quelli che seguono sono momenti in cui sale in cattedra lo scontro fisico. Il duello tra i due pacchetti di mischia è equilibrato, anzi i biancoverdi danno la sensazione di poterlo dominare, poi però arriva il primo black out. Una serie di ingenuità a raffica dei lupi, puniti spesso anche dalla fiscalità del direttore di gara, regala ai bianco amaranto il più comodo degli ovali da depositare. Il Fabraternum ne approfitta e ringrazia: 3-5. La reazione dei lupi c’è. E’ quella del gruppo, che finalmente sembra essere entrato in carburazione. Gli ospiti però sono attenti e ordinati. Avellino si affida alla sua migliore arma negli ultimi tempi, la spinta della moul, ma non si passa. E allora si lascia a terra l’ovale per un nuovo piazzato di Rauseo. L’apertura però non si ripete. Nulla di fatto e in casa biancoverde si spegne definitivamente la luce.
Da questo momento la gara sarà un monologo dei ciociari, rotto sporadicamente dai timidi tentativi dei padroni di casa di rialzare la testa. Gli avversari giocano un rugby dinamico, fatto di continuo gioco alla mano e rapide penetrazioni, gli irpini provano a difendersi ma oggi non è giornata, come testimonia anche la disastrosa gestione della touche. E così spesso e volentieri i bianco amaranto riescono a infiltrarsi, come al 32esimo, quando arriva la seconda meta, trasformata, che fissa il 3-12 con cui si va all’intervallo.
Nella ripresa il canovaccio non cambia. Partono forte gli ospiti che al 42esimo schiacciano il terzo ovale e fuggono a 3-17. Poi il ritmo cala e la gara diventa noiosa. Gli ultimi sussulti si registrano al 60esimo e al 68esimo, quando arrivano le rimanenti due mete dei frusinati, entrambe con calcio aggiuntivo. 3-31, il match finisce e parte la grande festa in casa laziale, mentre i lupi sono scuri in volto.
La prossima settimana il calendario registra una nuova pausa e quindi Avellino tornerà in campo domenica 6 dicembre, facendo visita alla cenerentola Nuceria. I salernitani sono l’unica squadra a non aver ancora vinto una gara, i lupi hanno 15 giorni per leccarsi le ferite ed arrivare preparati all’appuntamento con il riscatto. Forza ragazzi. (di et)

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