Rocco: “Amendola e Lengua aprano tesseramento in Irpinia”

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Di seguito la nota di Marcello Rocco, segretario PD Serino Circolo “E. Berlinguer”.

“In queste settimane a seguito delle elezioni politiche mi è sembrato giusto, visto il marasma generale e le difficoltà del Partito Democratico a tutti i livelli, di cominciare un periodo di riflessione e di evitare di mettere ulteriore carne al fuoco. Lo spettacolo indegno offerto, in occasione dell’elezione del Presidente della Repubblica, dalle forze Parlamentari ed in special modo dal PD mi impone una presa di posizione netta. Chiarezza che devo ai democratici che rappresento e a tutti i cittadini ai quali, in questi anni, ho chiesto di votare il Partito che ho sostenuto e nel quale ho sempre creduto. Il gruppo dirigente nazionale ha sprecato l’occasione, negando il sostegno a Stefano Rodotà fin da subito, d’iniziare una nuova stagione di cambiamento. La scelta iniziale di Franco Marini, persona seria e dignitosissima, si è rivelata non solo sbagliata ma addirittura nefasta per il nostro Partito e per il Centrosinistra in quanto avvenuta in accordo con Berlusconi e con il centrodestra ancora prima di trovare una sintesi in mezzo a noi. Inoltre tale opzione apriva chiaramente l’ipotesi ad un “governicchio” con il PDL il quale in questi anni ha fatto precipitare il nostro Paese nel baratro facendo accrescere le disuguaglianze sociali. Soluzione che ha gettato la quasi totalità della nostra base nel caos avendo portato avanti nei 53 giorni precedenti una strategia completamente diversa tesa al dialogo con il Movimento di Grillo e cambiata all’improvviso senza alcun preavviso. In queste ore diversi esponenti di spicco del PD hanno provato a spiegare che non era possibile accettare un nome da chi minacciava d’armare le piazze creando sistematiche azioni di rappresaglia come quelle prospettate da Grillo. Purtroppo costoro hanno dimenticato che lo stesso Berlusconi ed i suoi sodali hanno utilizzato lo stesso atteggiamento nelle stesse ore quando si è ventilata l’ipotesi di nomi a loro non graditi. Ebbene Stefano Rodotà avrebbe rappresentato una svolta in quanto non era da considerarsi il candidato di una parte ma dell’Italia migliore. La dimostrazione di ciò è data dalla sua vita a difesa degli ultimi e del “Bene Comune” ma anche alla netta presa di posizione contro la “marcia su Roma” e le accuse di golpe paventate da Grillo. La scelta di Romano Prodi sembrava però la giusta mediazione per ricompattare il Centrosinistra, oltre che il PD, e dare una risposta positiva al Paese. A dimostrazione di ciò la standing ovation dei nostri gruppi parlamentari dopo la proposta di Bersani. In 101 “onorevoli” democratici dopo aver applaudito Prodi hanno votato vigliaccamente altro nel segreto dell’urna. Questa situazione ha creato i presupposti per la rielezione del Presidente Napolitano e molto probabilmente al varo, in tempi brevi, di un “governissimo” o “Governo del Presidente”.

Quello che è avvenuto ci ha lasciati basiti oltre che carichi di sdegno. Lo spettacolo inqualificabile dato dal gruppo dirigente provinciale, in vista dell’elezioni amministrative nella città capoluogo, pensavamo fosse circoscritto all’Irpinia invece ci siamo resi conto che era un male molto più diffuso e profondo. Si è verificato una vera e propria guerra tra bande per la gestione del potere e del Partito a discapito del Paese, dei cittadini e dei militanti. Per questo chiediamo per l’ennesima volta, al Segretario regionale Enzo Amendola e a quello provinciale Caterina Lengua, dei quali abbiamo chiesto in tempi non sospetti le dimissioni per manifesta incapacità e per aver favorito anche nei nostri territori queste logiche, di aprire immediatamente la fase di tesseramento anche in provincia di Avellino. L’Irpinia è l’unica realtà italiana nella quale non si è svolto il tesseramento 2012 e non si è predisposto quello dell’anno 2013. Ora quello che per qualcuno è un fatto formale diventa per noi un atto sostanziale per poter partecipare ai Congressi che verranno, per dare il nostro contributo di Idee e vedere così se ci sono i margini per ricostruire il PD o per compiere altre scelte”.

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