Rischio Vesuvio, Prefetto scrive ai Comuni irpini in Zona Gialla

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Avellino – Con la circolare n. 14546-2012 del 28 gennaio 2013 il Prefetto di Avellino ha richiamato l’attenzione dei Comuni della provincia irpina – compresi nella Zona Gialla prevista dalla pianificazione nazionale di emergenza dell’area vesuviana, recentemente aggiornata – alla predisposizione, nell’ambito del piano comunale di protezione civile, del relativo modello d’intervento.

L’11 gennaio 2013, dopo numerose richieste da parte di studiosi, la protezione civile decide l’estensione della zona rossa, che interessa ora 25 comuni: ai 18 comuni della precedente zona rossa sono stati aggiunti anche alcuni Comuni a confine con l’area del mandamento e del baianese. Si tratta di Nola, Palma Campania, Poggiomarino, Pomigliano d’Arco, San Gennaro Vesuviano, Scafati e dei quartieri dell’area orientale di Napoli di Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli.

La zona gialla presenta una pericolosità minore rispetto alla rossa e corrisponde a tutta l’area che potrebbe essere interessata dalla ricaduta di particelle piroclastiche (ceneri e lapilli) che possono, fra l’altro, apportare un sovraccarico eccessivo sui tetti degli edifici fino a determinarne il crollo. La ricaduta di particelle, inoltre, può causare problemi alle vie respiratorie, in particolare in soggetti predisposti non adeguatamente protetti, danni alle coltivazioni e problemi alla circolazione aerea, ferroviaria e stradale.
Si prevede che, come accadde nel 1631, solo il 10% della zona gialla sarà effettivamente coinvolto dalla ricaduta di particelle, subendo danneggiamenti. Pertanto, delle 1.100.000 persone che vi abitano, circa 110 mila saranno coinvolte dall’emergenza. Anche in questo caso tuttavia non è possibile conoscere preventivamente quale sarà la zona effettivamente interessata, in quanto dipenderà dall’altezza della colonna eruttiva e dalla direzione e velocità del vento in quota al momento dell’eruzione. Diversamente da quanto accade per la zona rossa però, i fenomeni attesi nella zona gialla non costituiscono un pericolo immediato per la popolazione ed è necessario che trascorra un certo intervallo di tempo prima che il materiale ricaduto si accumuli sulle coperture degli edifici fino a provocare eventuali cedimenti delle strutture. Vi è pertanto la possibilità di attendere l’inizio dell’eruzione per verificare quale sarà l’area interessata e procedere all’evacuazione della popolazione ivi residente se necessario. La zona gialla comprende 96 Comuni delle Province di Napoli, Avellino, Benevento e Salerno per un totale di circa 1.100 kmq e 1.100.000 abitanti.

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