Si è tenuto questa mattina, in Prefettura, l’incontro chiesto dalla CGIL di Avellino, per affrontare le problematiche relative al destino dei 170 rifugiati Nordafricani, ospiti nei comuni irpini.
Presenti all’incontro per la CGIL, il segretario provinciale Vincenzo Petruzziello, il responsabile dell’Ufficio Immigrati della CGIL Campania, Jamal Qaddorah, Giovanni Villani. Ha partecipato una delegazione di rifugiati in Irpinia, alcuni sindaci dei comuni che ospitano le comunità nordafricane ed il rappresentante della Protezione Civile, Vincenzo Cicini.
Dall’incontro si è appreso che dopo 18 mesi, la Regione Campania, che avrebbe dovuto farsi artefice di un protocollo di intesa tra protezione civile e sindaci, per trasferire ai primi cittadini la gestione dei rifugiati presenti sul territorio, così come aveva chiaramente richiesto la CGIL, non ha provveduto a mettere in campo alcuna misura.
“Il 31 dicembre scade il periodo di emergenza – denuncia Vincenzo Petruzziello, segretario provinciale della CGIL – e non crediamo che in soli due mesi la regione sia in grado di siglare il protocollo con i sindaci, dopo 18 mesi di elusione del problema. E’ strumentale – accusa Petruzziello – la motivazione opposta dalla regione, che riferisce di non aver compreso le richieste del sindacato. Fin quando l’accordo ha visto protagonista la protezione civile e gli albergatori, tutto è filato liscio, con 4 milioni di euro spesi per il soggiorno, con dubbi sulla gestione dei fondi e dei pagamenti. I 4 milioni spesi in Irpinia, sono 80 se si guarda a tutta la Campania. C’è poca chiarezza nei rapporti tra albergatori e protezione civile, mentre adesso che scade il periodo di emergenza, i sindaci vengono lasciati soli, Fin quando c’era da spendere qualche soldo – aggiunge Petruzziello – i comuni sono stati tenuti fuori dalla gestione degli immigrati, adesso che a loro passa la responsabilità della gestione, la Regione e la Protezione civile vogliono diventare latitanti. A questo punto, è evidente che la Regione Campania fa finta di non capire, perché si tratterebbe di trasferire i fondi ai comuni e non gestirli più in proprio, considerando che il capitolo di spesa dell’assistenza sociale ha subito corposi tagli. La gestione regionale dei 2500 rifugiati Nordafricani in Campania è stata fallimentare – rincara Jamal Qaddorah – prima della fine del’anno la situazione in Campania come pure in Irpinia potrebbe diventare esplosiva ed i problemi saranno in capo ai primi cittadini. C’è stata poca chiarezza sin dall’inizio e scarsa volontà di risolvere il problema, nonostante siano trascorsi 18 mesi dall’arrivo dei rifugiati. Il documento di indirizzo Stato-Regioni sull’integrazione territoriale è divenuto carta straccia e non ha visto alcuna applicazione. E’ necessario convocare al più presto un tavolo di concertazione tra la Regione e i sindaci dei comuni ospitanti – avverte il responsabile dell’Ufficio Immigrati della CGIL Campania – perché il numero di rifugiati che al 31 dicembre si troveranno senza permesso di soggiorno è importante e rischia di creare problemi sul territorio. Noi chiederemo – conclude Jamal Qaddorah – un intervento del Prefetto di Napoli e di tutti i rappresentanti di Governo delle provincie campane”.
A livello provinciale, la CGIL di Avellino sollecita un immediato interessamento della Prefettura con la convocazione dell’assessore regionale Cosenza per definire il piano di azione e gestione della situazione irpina, con 170 rifugiati ospitati nei comuni di Conza della Campania, Ariano Irpino, San Potito, Forino, Venticano. Flumeri e Roccabascerana: “C’è stato – annuncia Petruzziello – un primo passo dei rappresentanti della Prefettura per farsi promotori dell’incontro. I comuni vanno investiti di responsabilità come avevamo chiesto già da tempo, ma allo stesso tempo vanno affiancati da risorse di derivazione regionale. Il problema dei rifugiati non può essere scaricato sui primi cittadini e sul territorio. Se non ci saranno risposte in tempi brevi, siamo pronti ad un presidio dinanzi alla Prefettura di Avellino, chiamando i sindaci alla partecipazione ed i rifugiati ospiti in Irpinia”.
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