“La discussione del comitato politico federale chiude la fase dell’analisi relativa al voto si legge nella nota di Rifondazione Comunista – il negativo risultato ottenuto dalla lista “sinistra a lavoro per la Campania” evidenzia in modo inequivocabile il definitivo fallimento di tentativi unitari della Sinistra praticati in occasione di scadenze elettorali.
L’assenza di un progetto comune di alternativa politica e sociale alle destre e al partito democratico, forze accomunate dalla condivisione di proposte neoliberiste elaborate in sede europea, volute dai poteri economici e finanziari ed imposte dall’ex troika, sommato alle perenni e non più sopportabili divisioni a sinistra hanno calcificato nella società l’idea dell’inefficacia della nostra azione politica, c’e’ da dire, tra l’altro, che decenni di scelte sbagliate, anche nostre, hanno contribuito ad alimentare il drammatico dato dell’astensionismo, oramai di massa. E’ necessario rifondare uno strumento politico, efficace, solo se strutturato su un’adeguata partecipazione collettiva, democratica e consapevole.
Occorre riscrivere un’idea di società vista da sinistra, in grado di riaccendere la speranza e la voglia di cambiamento. La crisi ha logorato il tessuto sociale ed economico delle nostre terre, determinando la ripresa di un esodo di massa delle giovani generazioni. La desertificazione demografica indebolisce i territori e agevola, cosi come sta avvenendo con il progetto delle trivellazioni petrolifere e con l’invasione dell’eolico selvaggio, una nuova fase coloniale operata dalle multinazionali, forti, della subalternità dei Governo Nazionale che in continuità con quelli precedenti, attraverso lo Sbocca Italia, ha legittimato definitivamente l’uso spregiudicato e a democratico dei territori. Tuttavia l’Irpinia è una terra contaminata da nuove energie e forze sane, che sovente operano in solitudine, senza punti di riferimento strutturati, necessita quindi cimentarsi per mettere in rete tali risorse, ricostruire la casa comune, su una proposta programmatica di medio termine che parli di temi reali e, proposte di prospettiva, alternative. Rifondazione Comunista nel mentre continua il suo percorso di rafforzamento e rilancio è pronta a lavorare al fine di agevolare questo nuovo percorso, epurato da accordi verticistici e fusioni a freddo e quindi orizzontale e partecipato. I primi cenni di rottura innescatisi nel Partito Democratico sono un fatto importante e, chiariscono in parte, l’equivoco e la vera natura di quel partito, responsabile, a pieno titolo, di tutte le politiche antisociali e contro il mondo del lavoro praticate, il nostro partito è pronto al dialogo.
Il tema dell’unità della sinistra ci attraversa, prioritario è contribuire a diffondere nell’immaginario collettivo il sogno della trasformazione, nessuna ipotesi d’alternativa politica e sociale è possibile se persistono le cause dello scoraggiamento e del disimpegno, serve rompere il paradigma secondo il quale “sono tutti uguali”, che produce sfiducia, disaffezione verso i beni comuni, subalternità inconsapevole e passiva nei confronti del sistema di potere dominante. Nella crisi è in atto una vera lotta di classe, i potenti contro le masse popolari, la ristrutturazione capitalistica sta progressivamente disarticolando la democrazia, gran parte delle conquiste ottenute in decenni di lotte sono annullate o rischiano di esserlo, è compito anche nostro contribuire a riscrivere la storia, capovolgere la piramide, invocare la Resistenza del XXI secolo, lavoro arduo ma non impossibile. Sarebbe irresponsabile percorrere strade già battute, la sinistra che verrà o e di classe o non è, l’antiliberismo deve essere la base minima da cui partire, in tal senso riteniamo che la prima battaglia da compiere debba essere culturale, le vittime della crisi oggi individuano loro quali nemici i loro simili, i più deboli, nella società, nei luoghi di lavoro, nella rivendicazione dei servizi minimi essenziali, ciò rafforza proposte populiste e reazionarie e mina alla base qualsiasi ipotesi d’alternativa.
Occorre quindi continuare il cammino pancia a terra, forti della giustezza della nostra analisi e, coscienti che serve una Rifondazione Comunista forte per dare un concreto sostegno alla rinascita della sinistra, per questo impegniamo l’intero gruppo dirigente e tutto il corpo militante a lavorare per una nuova stagione di rilancio del partito, infatti, è cominciata la campagna d’adesione 2015 che intendiamo caratterizzare organizzando assemblee territoriali e una giornata del tesseramento, dedicheremo inoltre, particolare cura alla formazione anche prevedendo eventi pubblici in continuità con esperienze positive già sperimentate, come il campeggio provinciale dei giovani comunisti.
Sappiamo che la struttura novecentesca della forma partito è oramai inadeguata, poco affascinante, ciò ci induce a pensare nuovi strumenti per far si che il partito “esca dalle sue stanze e torni ad essere amico dei ragazzi di strada” quindi, proveremo a proporre metodi di lavoro, democratici e partecipati, in merito alla costruzione della proposta politica e alla nostra presenza quotidiana nella vita delle persone. Il comitato politico federale apprende con rammarico la decisione del compagno Carmine Cogliano di disimpegnarsi dal PRC invitandolo a ripensare tale scelta, nel contempo augura un buon lavoro alla compagna Sofia Troisi neo Presidente del comitato politico. L’assemblea inoltre chiarisce che il Vice Sindaco di Aquilonia sig. Antonio Caputo non rappresenta il partito di Rifondazione Comunista, a tal proposito commissaria il circolo ed impegna la segreteria provinciale a cimentarsi, a breve, nella ricostruzione del collettivo nel comune suddetto.