Il Sindaco di Montefredane, Ciro Aquino, esprime ferma contrarietà alla trasmissione, da parte di IrpiniAmbiente S.p.A., di fatture recanti la dicitura “integrazione – adeguamento PEF 2023” indirizzate ai Comuni irpini (54mila euro richiesti al comune di Montefredane).
“Tale richiesta di pagamento – spiega Aquino – è da ritenersi illegittima, poiché non supportata da alcuna preventiva validazione o approvazione da parte dell’ATO Rifiuti Avellino. Il Piano Economico Finanziario 2023, già validato dall’ATO e approvato dai Comuni, è da considerarsi definitivo e vincolante ai fini tariffari. Nessuna revisione o adeguamento è stato approvato, né la società ha fornito motivazioni documentate circa l’esistenza di circostanze eccezionali, le uniche che – ai sensi del Metodo Tariffario Rifiuti (MTR-2) dell’ARERA – consentirebbero eventuali aggiornamenti straordinari. Per tali ragioni, la richiesta di integrazione dei corrispettivi per il 2023 è priva di efficacia giuridica e non può essere accolta dai Comuni. Il Comune di Montefredane si riserva di informare l’Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) per le opportune verifiche e determinazioni”.
“È necessario fare chiarezza – aggiunge il sindaco Ciro Aquino – e tutelare la correttezza amministrativa e i bilanci comunali. Nessun Comune può essere chiamato a sostenere costi non approvati secondo le procedure previste dalla legge.”
Alla luce di quanto accaduto, il Sindaco invita il Presidente dell’ATO Rifiuti Avellino, Vittorio D’Alessio, a convocare con urgenza l’Assemblea dei Sindaci, alla presenza del Direttore Generale Annarosa Barbato, per fornire ai Comuni le opportune direttive in merito alla richiesta di pagamento avanzata da IrpiniAmbiente S.p.A.
“Serve una posizione chiara e condivisa dell’ATO – conclude Aquino – per difendere i Comuni e garantire il rispetto delle regole, nell’interesse dei cittadini e della trasparenza amministrativa.”