Avellino – Il coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà si esprime attraverso una nota sulla questione della nuova emergenza rifiuti che si registra in Campania ed in Irpinia.
“L’emergenza rifiuti in Campania, nonostante le promesse di Berlusconi, non è affatto risolta. Lo testimoniano le proteste dei cittadini di Terzigno, le tonnellate di rifiuti accatastate per le strade di Napoli, il cattivo funzionamento dell’inceneritore di Acerra e il mancato avvio della costruzione degli altri impianti previsti. Nel mentre si aggrava l’emergenza e si palesa l’incapacità della destra di farvi fronte, emerge il disegno affaristico criminale che si è costruito attorno alla figura del coordinatore regionale del Pdl Cosentino che, come evidenziato dalla magistratura, puntava a realizzare un circuito alternativo, affidato alla gestione della camorra, di impianti, discariche, trasporti. Tutto ciò mostra l’incapacità della destra, al governo a Roma, a Napoli e nelle province, ad esprimere una linea chiara ed univoca in materia di rifiuti, fondata sulla legalità e sulla organizzazione di un ciclo efficiente di raccolta differenziata, recupero e riutilizzo. Dapprima era stato indicato come criterio irrinunciabile quello della provincializzazione, poi il decreto del governo lo ha fortemente messo in discussione,adesso in sede di conversione dello stesso, con gli emendamenti proposti dai parlamentari campani del Pdl che prevedono di conservare in testa ai comuni compiti essenziali come la raccolta e il trasporto dei rifiuti, lo spazzamento, nonché i proventi della Tarsu, la provincializzazione è di fatto cancellata. La competenza provinciale si ridurrebbe solo alla gestione dell’impiantistica e dello smaltimento finale. E’ d’accordo l’Amministrazione provinciale e il presidente Sibilia? Quale è la linea della destra, quella della provincializzazione o quella dei consorzi e delle società da questi emanate? Irpiniaambiente o le società esistenti?. Domande queste già avanzate in sede istituzionale dal nostro consigliere provinciale. D’altra parte il principio della provincializzazione era già stato pesantemente contraddetto con la disponibilità espressa da Sibilia a consentire lo sversamento di 350 tonnellate giornaliere di rifiuti dal napoletano presso la discarica di Savignano. Solidarietà regionalistica, si è detto. Ai doveri della solidarietà non ci si può sottrarre, come testimonia il gesto generoso del Presidente Vendola che ha accettato in Puglia una parte consistente dei rifiuti napoletani. Ma allo stesso tempo vanno salvaguardati i diritti delle popolazioni interessate. Occorre quindi che siano precisate condizioni e tempi in cui si esercita la solidarietà. Per quanto tempo? Con quale ristoro per il territorio? Con quali impegni concreti per la bonifica dei siti ad Ariano e Savignano. L’Irpinia per il passato ha già dato ed è oggi in condizione di organizzare un’efficiente ciclo di raccolta differenziata, recupero, riutilizzo. Da un lato c’è bisogno di confermare con la forza la linea della provincializzazione e dall’altro occorre realizzare un salto di qualità sul piano dell’efficienza organizzativa rispetto al modo con cui finora si è operato. Per questo la nuova organizzazione del ciclo, nel mentre deve garantire i mantenimenti dei livelli occupazionali ed il rispetto dei diritti acquisiti dei lavoratori, no può gravarsi del peso dei privilegi, dei familismi, dei particolarismi che hanno prosperato nelle strutture preesistenti. Sel si muoverà con determinazione su questa linea e chiama ai doveri della chiarezza e della coerenza tutti gli interlocutori: la destra che non è più sicura di voler la provincializzazione, il PD che dice una cosa ad Avellino e cose opposte a Roma e a Napoli e che cerca di barcamenarsi tra efficienza e privilegi. Ancora una volta si evidenzia come lo sforzo di attribuire al pubblico la gestione di servizi essenziali, come la raccolta dei rifiuti e la gestione del ciclo integrato delle acque, si scontri con volontà e obiettivi di ben altra natura che coinvolgono in egual misura le forze del centro-destra e alcuni settori del centro-sinistra”.