Riceviamo e pubblichiamo:
“Oggi che l’emergenza rifiuti in Campania è diventata l’attuale fenomeno da baraccone che attrae l’attenzione dei media nazionali, il loro fiato sul collo sembra causare uno sbando maggiore per chi dovrà prendere decisioni. Tanto che si ricomincia a parlare, anche in Irpinia, di ipotesi che ormai erano state superate da tempo dalla ragione, dal confronto, dal dialogo e dalla democrazia. Mi riferisco all’idea di allestire il sito di stoccaggio a Pianodardine ed al fantasma del termovalorizzatore che è ritornato ad aggirarsi tra i nostri territori. Discutere di queste ipotesi significa trasmettere un segno di incoerenza e di poca capacità amministrativa. Significa affermare che si è stati capaci solo di perdere tempo quando in consiglio provinciale si sono discussi, redatti ed approvati la zonizzazione ed il piano provinciale dei rifiuti. A che è servito approvare questi importanti documenti se poi non si seguono le loro istruzioni? A che è servito impegnare il lavoro di decine di tecnici preparati quando poi si allestisce un sito di stoccaggio senza tenere il minimo conto di un documento redatto apposta per riuscire a provocare il minimo danno possibile? Ci troviamo in una situazione di sbando che non è nostra. La Provincia di Avellino può tranquillamente superare quest’emergenza rifiuti semplicemente seguendo le linee dettate dai documenti promossi dal consiglio provinciale, senza prendere decisioni che non riusciranno che a tamponare di poco la situazione o a danneggiare irrimediabilmente la salute delle nostre zone. Innanzitutto bisogna pretendere la provincializzazione: non è giusto che comunità che fanno sacrifici ed hanno dimostrato da tempo la loro civiltà, attuando con enorme successo la raccolta differenziata, si trovino a pagare per l’inciviltà di altre. E questo ci porta al secondo punto: una differenziata spinta, conditio sine qua non per l’attuazione del piano provinciale dei rifiuti. La stragrande maggioranza dei comuni Irpini ha recepito da tempo la necessità di attuare una differenziata spinta ed attualmente raggiunge percentuali da record. Ma la nostra provincia ha un neo: il capoluogo non ha nulla da invidiare – in negativo – a Napoli ed alle altre comunità “incivili”, ancora incapaci di riuscire a differenziare la loro immondizia. Il sindaco Galasso, che si è dimostrato abbastanza negligente sotto questo punto di vista, dovrà assolutamente rimediare. Ma non si tratta di imprese impossibili se i politici decidono di mettere in atto semplicemente quello che hanno deciso”.
Domenico RANAUDO
Capogruppo PDCI consiglio provinciale
