Rifiuti – Della Pia: “Abbattere il ‘Sistema’ con gestione pubblica

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Avellino – Il segretatio provinciale della Federazione della Sinistra, Tony Della Pia, si esprime sulla questione della raccolta dei rifiuti in Irpinia ed in Campania ed avanza le proposte elaborate dal partito.

“L’irresponsabilità dell’Amministrazione Provinciale di Avellino – osserva – , e l’incapacità dimostrata sta determinando una situazione paradossale. Infatti, i circa 600 operatori ecologici che oggi lottano anche con misure estreme – sospendendo il servizio – perché giustamente preoccupati del loro futuro occupazionale, rischiano di diventare agli occhi della comunità la causa di ogni disagio, e la conseguenza è l’assenza di solidarietà nei loro confronti. Noi rifiutiamo questa logica, le responsabilità sono tutte politiche.
L’emergenza è frutto di coscienti scelte politiche, dettate dai poteri forti economico/ finanziari, e malavitosi, che sui rifiuti hanno costruito veri imperi, contaminando, anche con sostanze tossiche e nocive, interi territori, conservando lo stato di precarietà per imporre alle popolazioni una straordinaria e dannosa quantità d’impianti di smaltimento e determinando nell’immaginario collettivo l’idea che il rifiuto è un problema da risolvere, e non una risorsa da valorizzare perché composto di materiali recuperabili, riutilizzabili e riciclabili, ciclo che consente risparmio di materie prime, evita inquinamento e, sotto l’aspetto produttivo, favorisce lo sviluppo di una filiera che ha, tra l’altro, seguiti giusti sul piano economico ed occupazionale.
E’ necessario, attaccare ed abbattere”IL SISTEMA”, obiettivo raggiungibile solo affidando la GESTIONE di questa risorsa ad una società INTERAMENTE PUBBLICA; soluzione che consente di verificarne la gestione, scongiurando anche il rischio di rafforzare gli interessi delle organizzazioni CAMORRISTICHE e, di una certa IMPRENDITORIA PREDATRICE pronta ad accaparrarsi gli appalti, agevolata dalla complicità di pezzi di classe politica corrotta, pilotata e sostenuta da interessi forti.
La Provincia d’intesa con i Comuni deve necessariamente adoperarsi perché il soggetto gestore poggi su solidi punti, irrinunciabili e rispetto ai quali non è possibile nessun arretramento. Innanzitutto lavorare all’ obiettivo rifiuti zero; realizzare una totale gestione pubblica del circuito- raccolta,spezzamento, trasporto e gestione degli impianti; attuare la concretizzazione di un piano industriale provinciale che ottimizzi le economie di scala e l’efficienza dei servizi; operare in difesa dei livelli occupazionali e stabilizzazione di tutti i dipendenti; effettuare una gestione della società da parte di professionisti con provata esperienza e capacità, svincolati da condizionamenti politici, tenuti a rispondere personalmente del raggiungimento degli obiettivi, sottoposti a verifiche costanti e conseguentemente revocabili; attuare un rilevante ridimensionamento delle spese inerenti agli amministratori e i consigli d’amministrazione, smantellando le rendite politiche.
In questo situazione è fondamentale il ruolo degli Enti Locali perché si favorisca l’ottimizzazione della raccolta differenziata porta a porta radicandola in modo capillare sull’intero territorio, con l’applicazione della pratica del compostaggio domestico, la realizzazione d’organizzati eco centri cittadini, l’incentivazione alla cultura del riutilizzo, della riduzione del rifiuto alla fonte, e operando una scelta politica che trasformi l’attuale tassa a tariffa, inserendo l’incentivo economico degli sgravi.
Per abbattere i costi ed ottimizzare il servizio i rifiuti vanno trattati nell’ambito del territorio di produzione, tenuto conto del principio di prossimità del trattamento che è la base tecnica della provincializzazione soprattutto per la frazione organica, ma anche per il rifiuto secco. Per quanto riguarda il residuo indifferenziato,ribadiamo che, il CDR potrà essere trasformato in un impianto di trattamento meccanico biologico capace di recuperare dal rifiuto urbano residuo (RUR) fino al 90% di materiali destinabili a recupero o riciclo, considerata la capacità di trattamento dell’impianto stesso (115mila tonnellate l’anno) ,il C.d.R. opportunamente adeguato soddisferà le esigenze di trattamento del RUR dell’intera provincia, determinando quindi un fabbisogno di discarica irrisorio.
E’ evidente che in questo contesto la logica delle discariche subirebbe un forte ridimensionamento, e gli inceneritori previsti dal Governo sarebbero completamente inutili per questa Provincia.

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