Gli arrestati sono gravemente indiziati di partecipare ad un’organizzazione per delinquere di stampo mafioso che, per alimentare gli interessi del citato clan, hanno commesso negli ultimi anni vari e gravissimi reati quali due tentati omicidi,estorsioni, danneggiamenti, incendi dolosi, violenza e minaccia al fine di far commettere un reato, usura, falsità ideologica e materiale, favoreggiamento personale, illecita concorrenza con violenza e minaccia, truffa ai monopoli dello Stato, riciclaggio, ricettazione e detenzione e porto illecito di armi ed esplosivi.
L’attività d’indagine, condotta dai militari dell’Aliquota Operativa della Compagnia Carabinieri di Santa Maria Capua Vetere coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, ha portato all’esecuzione delle ordinanze nelle province di Caserta, Crotone, Avellino, Lecce, Benevento e Salerno.
Sei dei 41 destinatari del provvedimento restrittivo si trovavano già in carcere. Tutti gli altri erano a piede libero. Tra i 41 indagati ci sono una decina di donne, di cui due ai domiciliari perchè incinte, che si riferivano per le loro attività illecite a Rosa Amato, figlia del capoclan Salvatore.
Nella stessa operazione sono state sequestrate armi da guerra nella disponibilità del cartello criminale egemone nella provincia di Caserta e dintorni.