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Resistenza a un controllo della Polizia, ribaltata in Appello la condanna per Cava Jr

tribunale di napoli

VALLO LAURO – Assolto “perché il fatto non costituisce reato” dall’accusa di resistenza a pubblico ufficiale ai danni di un sovrintendente capo del Commissariato di Ps di Lauro nel corso di un controllo. Questa la decisione dei giudici della Sesta Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli nei confronti di Cava Salvatore jr, figlio del defunto boss Biagio Cava. I magistrati hanno accolto l’appello del penalista Raffaele Bizzarro, difensore di Cava, contro la sentenza emessa dal giudice monocratico del Tribunale di Avellino, che in primo grado aveva condannato il quarantunenne ad otto mesi di reclusione. Le motivazioni saranno depositate entro trenta giorni.

IL FATTO

La vicenda si riferisce ad una presunta resistenza avvenuta a Pago Vallo Lauro, dove dopo la sua scarcerazione nel maggio 2019 ed un periodo di irreperibilità per sottrarsi alla notifica durato fino al febbraio del 2021 quando fu bloccato proprio dalla Polizia di Lauro, Cava era sottoposto alla misura della sorveglianza speciale di Ps a Pago Vallo Lauro. Nel corso di un controllo avrebbe inveito secondo la denuncia sporta dagli agenti contro un sovrintendente del Commissariato di Lauro, intimandogli di non aprire il cancello e fare ingresso nella sua abitazione senza permesso. “Come vi permettete di entrare in casa mia senza permesso, aprite il cancello senza il mio permesso, chi vi credete di essere, solo perché siete della Polizia credete di fare quello che volete, questa è casa mia e non entrate senza il mio permesso”. Senza mascherina avrebbe affrontato faccia a faccia gli agenti, nonostante lo stesso sovrintendente lo aveva invitato a calmarsi. Per i giudici di primo grado un comportamento che configurava il reato di resistenza, non per la Corte di Appello. Ora si attendono le motivazioni.

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