
Riduzione dell’indennità dei parlamentari e dei consiglieri regionali: la proposta del Ministro Tremonti trova concorde il consigliere regionale Luigi Anzalone che condivide “una ipotesi di legge finanziaria ancora una volta rivolta contro la possibilità che i Comuni assolvano seriamente le loro principali funzioni istituzionali e sociali e contro il Mezzogiorno, di fatto privato di qualsivoglia serio incentivo per una crescita socio-economica e civile. Mi corre però l’obbligo di aggiungere che una proposta del genere rinvia, quanto alla sua formulazione, a quel che di recente hanno detto su tale questione Prodi e D’Alema. Per parte mia all’inizio della campagna elettorale regionale con una lettera ai cittadini della provincia di Avellino proposi la riduzione dello stipendio, davvero ragguardevole, di consiglieri e assessori regionali nella misura di 3000 e 1500 euro mensili, oltre ad altre misure di riduzione e razionalizzazione della spesa regionale. All’epoca la mia proposta non ebbe fortuna nonostante fosse nata dall’esperienza fatta per 4 anni come assessore regionale al Bilancio. Ora che i tempi sembrano più propizi ad un’opera di moralizzazione delle spese per il funzionamento delle istituzioni e pare esservi maggiore sensibilità per quella così numerosa fascia della popolazione campana che vive in condizioni di povertà assoluta o quasi, ritengo di poter avanzare fin da ora altre proposte improntate alla sobrietà ed al senso di misura. Il Consiglio regionale deve, con il prossimo bilancio: stabilire una multa di 250 euro a seduta per i consiglieri e assessori che, senza valida giustificazione, non partecipino alle sedute di Consiglio, e di 150 euro per coloro che, sempre senza valida giustificazione, non partecipino alle sedute di commissione; eliminazione dell’uso, sia pure parziale, delle cosiddette auto blu per presidenti di Commissione e capigruppo; utilizzo di auto blu per gli assessori regionali limitatamente al territorio della regione potendo adoperare i mezzi pubblici per missioni fuori regione; riduzione da 6 a 4 dei componenti delle segreterie delle Commissioni consiliari; esame dettagliato dell’attività delle società miste per stabilire quali vanno mantenute e quali sciolte. E’ ovvio, infine, che il ‘pianeta Sanità’ merita un discorso approfondito e circostanziato per adeguare i costi ai parametri di una economia rigorosa e austera”.