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PD, Todisco: “Andiamo avanti con coerenza. De Mita? Scelta frettolosa”

Francesco Todisco

Francesco Todisco

La candidatura di Francesco Todisco nella lista “De Luca Presidente” è arrivata dopo dieci giorni di tensioni e polemiche. Gli strascichi di quanto accaduto nell’assemblea provinciale del Partito Democratico sono ancora vivi ma il dirigente provinciale ha deciso di dare seguito al percorso dell’Ape Rossa caratterizzato da un confronto sui territori avviato tempo fa proprio in vista dell’appuntamento con le Regionali del 31 maggio.

Todisco, prima l’esclusione dalla lista Pd, poi la scelta di far parte della lista del Presidente. Da cosa deriva questa decisione?

“Partiamo dal principio. Innanzitutto c’è stata una bruttissima pagina all’interno della vita del Partito democratico irpino, pagina di cui è stato protagonista in negativo Carmine De Blasio. Sono stati indicati quattro nomi in modo illegittimo in mancanza di numero legale, nonostante una folta rappresentanza avesse indicato me come candidato. La commissione regionale ha sancito delle irregolarità ed alla fine si è scelto di non decidere. A questo punto c’erano due strade: la strada del disimpegno che avrebbe danneggiato il candidato Vincenzo De Luca, oppure quella di continuare in coerenza con la nostra proposta di cambiamento ispirata ad un nuovo modello di governo con l’obiettivo di superare la triste pagina di Caldoro affidando a De Luca le sorti della Regione. Così abbiamo scelto perseguire la mia candidatura”.

La tua esclusione segue chiaramente la scia di quanto accade a livello nazionale dove la minoranza Pd ha poca voce in capitolo rispetto allo strapotere di Renzi. Condividi questo pensiero?

“Certamente c’è un malessere profondo rispetto a come si vivono l’osservanza delle regole, il senso di militanza ed a come vengono fatte le scelte. Non credo però che quanto accaduto vada inquadrato a livello nazionale: la volgarità e la rozzezza sono caratteristiche che vanno ascritte a questo gruppo dirigente provinciale. Certo è che il gruppo dirigente nazionale dovrebbe intervenire quando certe questioni lo richiedono”. 

L’apparentamento di De Luca con l’UdC, scaturito all’ultimo momento praticamente all’insaputa del Partito Democratico, ha provocato disorientamento. Come ci si sente a far parte di una coalizione che imbarca demitiani, cosentiniani e, addirittura, Carlo Aveta che tempo fa fu ritratto sulla tomba di Mussolini?

“Le mie posizioni sono state sempre chiare per quanto riguarda l’UdC. Di sicuro è stata una scelta frettolosa. Per poter immaginare una visione alternativa di governo bisogna esprimere un giudizio sull’ultima stagione di governo di cui l’Udc ha fatto parte. Sta all’Udc giustificare determinate scelte e rappresentare questo cambiamento di posizione repentino. Per quanto riguarda le altre candidature che sono al di fuori dalla provincia, dico che la lista di cui faccio parte è legata alla società civile ed a professionisti con profondi sentimenti di centrosinistra. Questo per me è stato un input importante. Se ci sono all’interno della coalizione candidature che non rispondono a questo requisito fondamentale lo ritengo sbagliato. Il mio più grande rammarico, piuttosto, è che non si sia riusciti a trovare un accordo con SeL”.

Qual è la tua prospettiva personale in vista di queste elezioni regionali?

Non potevo darla vinta a loro, consentendo che tutto il lavoro della nostra area politica fosse andato disperso. Qualcuno ci ha provato ma abbiamo comunque deciso di rappresentare il nostro territorio con una forte idea di cambiamento. Il nostro obiettivo è quello di andare oltre i localismi, cercando di inserire in un contesto più complessivo un ragionamento di sviluppo economico che crei nuovi posti di occupazione. Lavoreremo affinché si arrivi a un modello di governo che permetta ai cittadini di vivere in maniera dignitosa dopo cinque anni in cui Caldoro ha distrutto il sistema di servizi indispensabile per il popolo campano”.

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