In mezz’ora la conferenza stampa di Nicola Fratoianni, deputato, Segretario nazionale di Sinistra Italia e leader di Alleanza Verdi Sinistra. L’incontro, introdotto dal referente locale Roberto Montefusco, si è tenuto questa mattina al Circolo della Stampa di Avellino.
“Il 7 giugno ci saranno diverse manifestazioni a Roma, con cui le forze del campo progressista promuoveranno nel Paese una grande mobilitazione a sostegno del popolo palestinese. – ci ha tenuto a ricordare, in apertura, Montefusco – Solo qualche qualche giorno fa, anche nella nostra città, centinaia di persone sono scese in piazza. Un avvenimento non scontato, non frequente per Avellino, che ha voluto abbracciare la sofferenza di Gaza e trasformarla in un atto politico”.
Mezz’ora, dunque, per raccontare i referendum su lavoro e cittadinanza, sui quali i cittadini italiani saranno chiamati a esprimersi il prossimo 8 e 9 giugno.
Ma non solo. Per Fratoianni: “fa sempre un certo effetto venire ad Avellino e non trovare Raffaele Aurisicchio. Sarebbe stato sicuramente qui per dire a tutte e tutti di fare, in queste ore che mancano prima dell’8 e del 9 giugno, ogni sforzo possibile per convincere chi ancora non lo è ad andare a votare. Faccio un appello a Ignazio La Russa, a Giorgia Meloni, a Matteo Salvini: continuate a invitare gli italiani a non votare. Perchè ogni volta che qualcuno di loro parla e dice “non andate a votare” c’è qualcuno in più che decide, invece, di andare a votare. Se chi governa ha paura del voto del proprio popolo, vuol dire che c’è qualcosa che non torna”.
“Prendiamo ad esempio l’economia spagnola: vola. Vola – a differenza dell’economia italiana – anche perché i lavoratori e le lavoratrici vivono condizioni di lavoro migliori. In questo Paese ci sono oltre 50 tipologie contrattuali. – spiega il Segretario di SI – Se andiamo a guardare tra gli incidenti sul lavoro e le morti sul lavoro, quelli più gravi avvengono all’interno della catena dei subappalti, il più delle volte non si sa neanche chi è che è rimasto sotto le macerie”.
E sulla dibattuta questione della cittadinanza: “continuano a raccontare la storia dell’invasione, mentre in realtà viviamo un’evasione, di giovani, laureati, lavoratori, ricercatori. Si tratta di una questione di buon senso, non di buoni sentimenti”.
“Molti, per screditare questa sacrosanta battaglia, sostengono che sia un “regolamento di conti all’interno del centrosinistra”. Non è così. Noi siamo stati in piazza con la CGIL contro l’abolizione dell’Art. 18, contro il Jobs Act, misure che hanno accelerato la precarizzazione del lavoro. Ma oggi la partita non è questa. Non si tratta di fare un dispetto a chi c’era allora. Si tratta di far capire agli italiani e alle italiane che con il referendum possono, con il loro voto, cambiare da un giorno all’altro in meglio le condizioni materiali di vita per milioni di persone”.
“Sono cinque referendum giusti e per questo fanno paura. – conclude Fratoianni – 50 più 1 è il risultato auspicabile ed è anche raggiungibile, il nervosismo della destra lo dimostra. Spesso chi non va a votare è proprio chi vive condizioni di disagio sociale perché pensa che votare qualcosa invece di qualcos’altro sia uguale, non cambierà nulla. Io non penso che sia così, o non farei quello che faccio, però lo capisco”.
Dopo la conferenza stampa, il leader di AVS ha partecipato al volantinaggio organizzato dal comitato referendario locale davanti ai cancelli della Denso di Avellino.