Avellino – “Vogliamo togliere l’acqua dal mercato e i profitti dall’acqua. Vogliamo restituire questo bene comune alla gestione condivisa dei territori. Per garantirne l’accesso a tutte e tutti e tutelarlo come bene collettivo. Per conservarlo per le future generazioni”. Questi sono gli obiettivi che animano la raccolta delle firme per accedere ad una campagna referendaria che preservi l’acqua come diritto e non come merce, sulla quale arriva una nota di sensibilizzazione di Territori e Nuove Generazioni a firma del vicepresidente Salvatore Antonacci. “Il problema della privatizzazione dell’acqua non è solo un problema politico in senso lato – afferma – ma soprattutto un problema di civiltà e di democrazia. Non ci può essere democrazia senza il controllo sugli elementi fondamentali per la convivenza umana. Per l’Italia inizia una fase difficile, infatti la privatizzazione dell’acqua sarà pagata a caro prezzo dalle classi più deboli che, per l’aumento delle tariffe, troveranno sempre più difficile pagare la bolletta. Il decreto ha cambiato lo status giuridico dell’acqua: non più bene pubblico, ma merce, gestita da privati. Un business colossale. Il nodo della questione è tutto lì. L’Italia diventerà un terreno fertile per le multinazionali estere, come le francesi Veolia e Suez, che tra gestione e incroci azionari, si stanno mangiando fette di territorio. Per l’acqua si assiste, per usare le parole dell’Antitrust, alla sostituzione di monopoli pubblici con monopoli privati. D’altro canto non si può nemmeno correre il rischio che ad avvantaggiarsi della privatizzazione possa esserci la malavita organizzata, che da tempo ha compreso il grande affare dei sevizi pubblici locali, si pensi alla gestione dei rifiuti, e la grande possibilità di gestirli in regime di monopolio. La criminalità organizzata dispone di liquidità che, come è noto, ambisce ad essere ‘ripulita’ attraverso attività d’impresa e naturalmente per chi conquisterà fette di mercato, l’affare è garantito. Noi di Territori e Nuove Generazioni – avverte Antonacci – insieme alle associazioni Terra e Liberta’, A ‘Potea, Rossofisso, Cgil e Uil dopo l’incontro con padre Alex Zanotelli da domani 30 maggio a partire dalle ore 9:30 presso le piazze principali dei seguenti comuni: Atripalda, Pratola Serra, Prata Principato Ultra, Scampitella, Frigento, Serino, San Michele di Serino, Avella, Quadrelle, Sant’Angelo dei Lombardi, avvieremo i gazebi per la sottoscrizione dove si potrà firmare per sostenere la campagna referendaria sull’acqua pubblica. Chiamiamo tutti i cittadini ad una grande mobilitazione di massa – chiosa – attraverso la sottoscrizione di tre quesiti che vogliono abrogare la vergognosa legge approvata dall’attuale governo”.
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