Bologna – Era stato accusato di essere il basista della banda che rapinò e violentò la moglie di un industriale di Reggio Emilia. Per l’arianese Antonio Sebastiano l’incubo è finito. Dopo nove anni di carcere, torna ad assaporare la vita. Proclamatosi innocente sin dall’inizio, per l’intero paese e per il legale stesso, Antonio era vittima di un grande errore giudiziario.
Al termine di un lunghissimo processo, la Corte di Appello di Bologna ha assolto da tutti i reati l’uomo per non aver commesso i fatti. Antonio, in città, era conosciuto come “o nobile”.
Redazione Irpinia
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