Quando l’amore finisce c’è sempre l’avvocato!

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Divorzi e seperazioni
Divorzi e seperazioni

Anche ad Avellino, per le coppie in procinto di separarsi arriva la negoziazione assistita, ne parliamo con l’avvocato Katia Solomita referente irpina dell’Associazione Matrimonialisti Italiani 

Ogni anno in Italia 90.000 coppie si separano e 50.000 divorziano, la gestione legale della fine di un amore è una situazione complessa, difficile e a volte persino drammatica che coinvolge gli ex coniugi, i loro eventuali figli, aspetti personali e patrimoniali, conditi dalla frustrazione o dal risentimento che spesso accompagnano la fine di un amore.

Aspetti che si sovrappongono e si mescolano tra loro, diventando a volte strumenti di ritorsione o perfino di ricatto; la fine della relazione, infatti, può essere “avvelenata” da uno degli ex-coniugi o da entrambi, che possono usare il diritto di visita dei figli o il loro affidamento, gli alimenti o la gestione delle sostanze della famiglia come arma di distruzione dell’altro, un tempo marito o moglie, oggi diventato il “nemico”, il “traditore”, l’insensibile.

Sono storie ormai all’ordine del giorno, con coniugi che si armano di microregistratori a lunga durata da lasciare strategicamente dove si pensa di poter raccogliere qualche indizio di tradimento o da usare durante una lite per immortalare un comportamento aggressivo e altri che ingaggiano detective per far pedinare il presunto traditore e usare le risultanze dell’indagine per ottenere più cospicui alimenti.

Come pure visite alle forze dell’ordine dopo liti violente per denunciare comportamenti brutali e prevenirne di peggiori o distruzione della figura genitoriale dell’altro coniuge attraverso la gestione arbitraria del diritto di visita; anche ad Avellino, città ancora legata ai valori tradizionali anche per composizione socio-culturale-economica, basta grattare un poco sotto la superficie di tanti legami coniugali apparentemente felici per scoprire questo, ed altro.

A farne le spese, in ogni caso, sono i figli, di qualsiasi età essi siano; la fine della propria famiglia non è mai un evento che non lascia conseguenze o strascichi di qualche tipo, se poi la separazione è anche tempestosa i problemi aumentano perché è praticamente impossibile sfuggire, in qualche modo, al fuoco incrociato dei due contendenti.

E’ per questo che è particolarmente importante il risvolto sociale oltre che giuridico, delle due innovazioni legislative recenti in materia di separazione e divorzio breve, rispettivamente l. 162/2014 e l. 55/2015 nate per cambiare definitivamente il modo di “dirsi addio”.

“Lo scopo principe del cambiamento legislativo – spiega l’avvocato Katia Solomita, responsabile della Sezione irpina dell’Associazione Matrimonialisti Italiani – la de-giurisdizionalizzazione delle procedure di separazione e divorzio a fronte della mole di lavoro che ormai obera i tribunali di tutta Italia, ma se si pensa che ogni anno 90.000 coppie si separano e altre 50.000 divorziano, bisogna tener in debita considerazione anche gli aspetti sociali legati alla questione”.

katia solomita
Katia Solomita

Al tema l’Associazione Matrimonialisti Italiani, sez. di Avellino ha dedicato un intenso momento di studio al Carcere Borbonico (4 giugno, ore 15,30, 4 crediti formativi) dal titolo “Novità legislative in tema di separazione e divorzio: la negoziazione assistita” in sinergia con l’Ordine degli Avvocati di Avellino, presente con il Presidente Fabio Benigni e la Consigliera Biancamaria D’Agostino; il Tribunale, presente con il Presidente Michele Rescigno, il Procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo e il p.m. Cecilia Annechini e i responsabili provinciali, regionali e nazionali dell’AMI, rispettivamente Katia Solomita, Valentina De Giovanni e Gian Ettore Gassani.

“I tempi apocalittici della giustizia civile italiana – dice Katia Solomita – oltre a non dare pronta soluzione alle controversie, generano effetti a cascata in ordine alla gestione dei rapporti tra gli ex coniugi e tra gli stessi ed i figli nati dal matrimonio. Il tempo, normalmente, lenisce le ferite, in questi casi, purtroppo, il tempo eccessivo fomenta unicamente il rancore e il rancore produce frutti.”.

In questo rinnovato quadro normativo, quindi, il ruolo dell’avvocato diventa centrale perché la legge attribuisce proprio al professionista un ruolo più incisivo nella determinazione degli accordi tra i coniugi.

Del resto si tratta di un passaggio epocale di cui si sentiva l’esigenza, il legislatore, in fondo, non ha fatto altro che raccogliere un’istanza ormai diffusissima nella società che chiedeva a gran voce uno strumento più veloce per rendere possibile lo scioglimento di un vincolo nascente da un rapporto ormai concluso.

Si eviterà, si spera, quel triste fenomeno di coniugi che, come cani legati alla stessa catena corta, finivano per sbranarsi o almeno soffrire insieme; alle volte finendo persino sulle pagine di cronaca.

“La legge 162/2014 all’art. 6 introduce la negoziazione assistita – conclude l’avv. Solomita – i coniugi che vogliano mettere fine al rapporto di coniugio, possono, sia in presenza che in assenza di figli, con l’ausilio obbligatorio di un avvocato di fiducia per parte, raggiungere un accordo che disciplini le modalità ed i termini della separazione consensuale. L’accordo raggiunto a seguito di negoziazione assistita “produce gli effetti e tiene luogo dei provvedimenti giudiziali”. L’art. 12 della stessa legge prevede una ulteriore possibilità, quella di mettere fine al matrimonio direttamente dinanzi all’ufficiale di Stato civile del Comune di residenza di uno degli interessati, o del luogo ove il matrimonio è stato iscritto o trascritto, a patto che ricorrano le necessarie condizioni. Il 26 maggio 2015 entra in vigore la L 55/2015 che accorcia drasticamente il periodo di separazione necessario a chiedere il divorzio: sei mesi in caso di separazione consensuale e 12 mesi in caso di giudiziale, a prescindere dalla presenza di figli. La norma si applica anche ai procedimenti pendenti”.

 

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