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Ptr – Popolari: “Passate inascoltate le proposte della Provincia”

Avellino – “All’esito dell’incontro sul Ptr di lunedì scorso ci dichiariamo non soddisfatti dei chiarimenti avuti”. E’ il commento dei Popolari-Margherita per la Costituente di Centro che, a due giorni dalla presentazione ad Avellino del Piano Territoriale Regionale, hanno espresso le proprie incertezze in merito ai provvedimenti inseriti nel testo definitivo.
“Al di là del fatto che sarebbe stato preferibile ascoltare gli amministratori e non interventi, non tutti di merito, dei consiglieri regionali – dichiarano in una nota i Popolari -; la conclusione è che i dubbi, anzi le certezze in negativo, restano tutte. Stralciamo pure la mancata approvazione delle osservazioni più elementari, ma l’impianto delle proposte, ricordiamo approvate all’unanimità dal Consiglio Provinciale, non pare avere riscontro nel testo definitivo del Ptr.
Limitiamoci qui a due questioni in particolare. La prima: il modello di riammagliamento del territorio nei termini dell’area urbana-diffusa, attraverso la proposta di una particolare interpretazione delle matrici sulla valorizzazione delle aree urbane, che ci avrebbe consentito di rendere operativo il modello delle città di area vasta (città dell’Alta Irpinia, città dell’Irno, città dell’Ufita, del Partenio e così via) e attraverso l’attribuzione di adeguati valori appunto nelle matrici, al fine di attingere le opportune risorse finanziarie. Di tutto ciò non vi è cenno alcuno. La seconda: la realizzazione di una piattaforma internodale di rilievo europeo nella Valle Ufita. La previsione esplicita così come per Marcianise, Nola e Battipaglia non c’è. E’ stato detto che essa sarebbe “implicitamente” prevista laddove si afferma la baricentricità delle aree interne sull’asse Napoli-Bari. Ci limitiamo ad osservare che questa previsione era presente anche nella prima versione del testo, alla quale furono appunto mosse le osservazioni della Provincia. E vi sarebbe anche da aggiungere che per ciò che riguarda i progetti strategici sotto il profilo infrastrutturale l’area non ha nelle matrici corrispondenti i valori adeguati per realizzare il disegno della centralità interregionale. Nessuna polemica, ma neppure si può restare in silenzio; come capita ai rappresentanti locali del Pd, partito di maggioranza in Consiglio Regionale. La sola considerazione che traiamo è che non si può dire che le modifiche, che all’unanimità avevamo proposto, siano state accolte.
Un’ultima considerazione al riguardo. Avevamo richiesto che il rischio rifiuti per alcune aree sede di discariche (Ariano, Savignano, e ora potenzialmente Alta Irpinia) fosse preso in considerazione per ovvie ragioni e non completamente escluso solo in base alla bassa percentuale di abitanti. I valori nelle matrici del rischio rifiuti per tutta l’Irpinia nel testo approvato sono rimasti pari a 0. In altri termini, non avremo un euro dall’Europa per le discariche regionali collocate in Irpinia”.

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