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Provincia, ‘no’ di Sibilia. Langella: “Occorre rispetto territorio”

Numerosi sindaci, consiglieri comunali erano presenti al Convegno ad Ariano sull’Ente Provincia. La data delle elezioni del 9 ottobre si avvicina e iniziano i primi movimenti politici.
A confrontarsi il presidente della Comunità Montana Carmine Famiglietti, il sindaco di Ariano Mimmo Gambacorta, il sindaco di Chiusano Carmine de Angelis, il presidente del Consiglio Regionale Pietro Foglia, i senatori Cosimo Sibilia e Pietro Langella, esponente del Gal in parlamento e presidente dell’Upi Campania.
Un dibattito a carattere tecnico con Carmine De Angelis che ha sciorinato varie normative e messo in evidenza che “… l’errore più grande è stato quello di abolire le Province. Non riduce costi ma li moltiplica, è una legge malpensata. La Provincia ha cambiato le funzioni, è un ente di secondo livello consortile eletto dai comuni. Le Province ci saranno anche dopo i due anni. Ma qui da noi ci sono tanti politici che continuano a dire il contrario. Qui non siamo di fronte ad una cancellazione totale. Ma i problemi che sorgeranno saranno tanti: il presidente firmerà atti monocratici e ciò deve far riflettere la politica perchè questo è motivo di conflitto interesse (si riferisce a Foti, sindaco di Avellino . La tesi di De Angelis è indirizzata al fatto che un sindaco di un comune grande ha maggiore conflitto di interesse ndr)”. Per Domenico Gambacorta “… è una questione importante e una situazione difficile. Dobbiamo fare un bagno di umiltà come classe politica e pensare alla gestione del territorio per le tante funzioni che ha in carico invece di immaginarla come un grimaldello politico in funzione degli appettiti dei propri partiti. Qui c’è da chiedersi cosa si farà e come si gestirà. Pensate alle scuole, come un comune potrà gestire l’edilizia scolastica. Anche perchè passano le funzioni ma non i benefici economici. Quando eravamo in Provincia con il presidente Sibilia ci siamo ritrovati ad avere un attivo di 50milioni che non abbiamo potuto spendere per via del Patto di Stabilità”. Pietro Foglia si è mostrato disponibile a farsi carico della sua parte politica e di attivarsi a salvare il salvabile per il bene della collettività. Rivolto a Sibilia e Langella si domanda: “avete conto dell’ importo che si spende per gestire la Provincia oggi rispetto al passato? Unica cosa certa è che i cittadini sono stati privati della scelta. Non ci rendiamo conto che sotto questa spinta emotiva del risparmio che non c’è eliminiamo diritti sacrosanti. Non abbiamo grandi speranze qui ad Avellino, c’è la particolare condizione che ogni evento si trasforma in occupazione di potere. Sui giornali leggiamo di Foti pronto ad avere l’investitura della candidatura a presidente, ma per fare cosa e come neanche l’ombra. Di programmi su come gestire il territorio non si è letto un rigo”. Il senatore Cosimo Sibilia mette subito in evidenza che “… la legge è sbagliata anche nell’impostazione del metodo della elezione. Io non sono contro le larghe intese ma vanno fatte su determinati punti programmatici ma anche nell’individuare le persone. Come Forza Italia cercheremo di aggregare il centrodestra e coloro che sono alternativi alla sinistra. Faremo una nostra lista”. Su una sua eventuale candidatura alla Provincia, possibile per la legge in corso, il senatore esclude un suo impegno: “È necessario dare spazio agli amministratori locali. Sono le sentinelle del territorio”. Pietro Langella ha concluso i lavori: “Quando non c’è partecipazione popolare a qualunque livello non c’è democrazia. Ho combattuto da solo, non c’era un politico che ci difendeva e subivamo continue accuse di fare la battaglia solo per conservare la poltrona. Oggi arriviamo tardi e male con una legge elettorale non chiara. Faccio invito a tutti di dare una rappresentanza forte cercando di dividere in dodici macrozone il territorio. E’ il momento del buonsenso. La gente è stanca del modo di fare politica. Diamo risposte esaustive ai cittadini”.

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