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Tavoli tecnici per discutere della 328, coordinamento politico, incentivazione dell’associazionismo, promozione dei rapporti con privato sociale, parrocchia, scuola, definizione della soglia unica di partecipazione per l’erogazione di servizi a favore degli anziani, integrazione socio-sanitaria e maggiore inclinazione verso gli aspetti formativi, privilegiando l’aspetto interculturale. Queste le proposte emerse dal confronto tra operatori di settore e vertici istituzionali, promosso dal Coordinamento tecnico provinciale per le Politiche Sociali. Sette punti di ‘raccordo’ esposti dall’assessore provinciale Marcello Zecchino in occasione della giornata conclusiva del convegno ‘Tutti i colori del sociale’. Provincia, Regione, Asl, Piani di Zona, Associazioni: da loro, parte la nuova sfida del sociale. O meglio. Dal lavoro sinergico e dal loro coinvolgimento è possibile gettare le basi per una politica orientata alla cooperazione ed alla programmazione condivisa. Al tavolo Marcello Zecchino, il Prof. Massimo Pendenza dell’Università degli Studi di Salerno in qualità di rappresentante dell’Osservatorio Provinciale sulle Politiche Sociali, Emerico Mazza presidente del Coordinamento Istituzionale Piano di Zona Sociale A1, Rosanna Repole presidente del Consorzio Alta Irpinia, Giancarlo Giordano presidente del Coordinamento Istituzionale Piano Sociale di Zona A3, Massimiliano Carullo presidente del Coordinamento Istituzionale Piano di Zona A4 e Carmela Rega presidente del Coordinamento Istituzionale Piano di Zona Sociale A6. Obiettivo della due giorni, creare quelle condizioni politico-istituzionali in grado di rispondere alle istanze poste dal territorio. Non solo. “Dopo il superamento del primo triennio – ha precisato Rosanna Repole – dobbiamo pensare al lavoro dei prossimi tre anni, partendo dall’attiva collaborazione tra Enti e Istituzioni”. Tre le proposte. “Un forum Provincia-Terzo Settore che incoraggi l’istituzione sul territorio di nuove forme di ascolto e partecipazione; maggiore comunicazione tra i soggetti partecipanti; maggiore attenzione alla formazione dando risalto al ruolo forte delle famiglie”. Ma rimanendo con i piedi per terra: “il blocco delle assunzioni e i tagli inferti dal Governo centrale sono elementi imprescindibili da qualsiasi disegno programmatico”. Ma l’ottimismo impera. D’altronde la 328 in Campania ha prodotto soluzioni rilevanti in poco tempo. “E la Provincia di Avellino – conclude Rosanna Repole – ha contribuito con i suoi servizi e con la sua attiva presenza sul territorio, in termini di sociale, a produrre tali risultati”. Alla Regione tocca il compito più arduo: garantire la stabilità contrattuale degli operatori e rendere le procedure burocratiche più snelle. Il fine è comune: assicurare al cittadino servizi di qualità. (di Marianna Morante)
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