AVELLINO- Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e
Malversazione di erogazioni pubbliche, la Procura della Repubblica di Avellino ha chiesto davanti al Tribunale collegiale presieduto dal giudice Gian Piero Scarlato la condanna a due anni e sei mesi per l’ex presidente della Onlus Noi con Loro Annamaria Scarinzi , Preziuso Marco, Preziuso Massimo, De Mita Simona e Nigrelli Antonio (che rispondevano della truffa aggravata per il conseguimento delle erogazioni pubbliche) e per gli stessi imputati, a cui si aggiunge anche Floriana De Mita, per la malversazione di erogazioni pubbliche. La vicenda e’ quella relativa al finanziamento per la Biblioteca della Onlus ottenuto dalla Regione Campania, per cui, secondo l’accusa di Procura e Guardia di Finanza, non ci sarebbe stata alcuna reale attivita’, percependo in modo artificioso e poi distribuendoli non nell’interesse pubblico i circa 200mila euro del contributo. Un anno di reclusione invece quello invocato per la stessa contestazione di malversazione, a carico di Gerardo Bilotta, presidente all’epoca delle contestazioni dell’Aias di Avellino, Annamaria Scarinzi, Marco, Massimo e Carmine Preziuso, in questa seconda ipotesi di malversazione per aver utilizzato somme erogate dall’ Asl per attivita’ che non riguardavano la Onlus, riferite a circa un milione e trecentomila euro di fatture e spese non inferiori a duecentomila euro per il pagamento di utenze relative alla Noi con Loro (Ires, utenze acqua e utenze gas). Chiesta l’assoluzione invece per Preziuso Annamaria dal reato di riciclaggio, Gerardo Bilotta e Preziuso Annamaria dal reato di peculato, quello cioe’ di aver dirottato una somma di circa 120mila euro destinata all’Aias per lavori in un immobile di Bilotta. Sempre per Bilotta e per Catallo Luca, la Procura ha chiesto l’ assoluzione per la contestazione di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, quella relativa a fatture per ottenere un rimborso dalla legge 219/81, ovvero per la ristrutturazione di un immobile danneggiato dal terremoto. Per tutte queste ipotesi non ci sarebbero prove per chiedere la condanna.
Nella sua requisitoria il pm Cecilia Annecchini ha ritenuto che fossero degne di attendibilita’, anche perche’ captate dagli investigatori nelle intercettazioni, sul fatto che Annamaria Scarinzi fosse anche colei che tirava le fila dell’Aias. Anche le parti civili, l’avvocato Olindo Preziosi per l’Asl e Raffaele Bizzarro per l’Aias, hanno rassegnato le loro conclusioni.
LA DIFESA DI BILOTTA: AIAS NON OTTENEVA FINANZIAMENTI MA RIMBORSI: MALVERSAZIONE NON ESISTE
Nello stesso processo Gerardo Bilotta e’ contestualmente accusato di malversazione come estraneo alla pubblica amministrazione (capo C) e di peculato come incaricato di pubblico servizio (capo E). E’ uno dei rilievi che il difensore di Gerardo Bilotta, l’avvocato Guglielmo Scarlato, ha messo in evidenza nella sua discussione davanti al collegio del Tribunale di Avellino. Uno di quelli che ha definito “equivoci giudiziari” presenti nel processo, che si poteva sanare in origine. Al di la’ della qualificazione del ruolo, per Scarlato, Bilotta in qualita’ di presidente dell’Aias non puo’ essere accusato di malversazione, proprio per il rapporto economico tra la Onlus e la Regione Campania, basata su un dato privatistico. Per Scarlato, l'”ipotesi di cui al capo c (la malversazione) presuppone l’esistenza di contributi pubblici o finanziamenti. Non ne ha avuto certamente l’Aias. Nel concreto ho esaminato tutte le domande a cui hanno risposto candidamente i testi ascoltati nel corso dell’istruttoria, confermando che non ve ne sono stati. AIAS riceveva semplicemente denaro per rimborso di prestazioni, non per finanziamenti”. Le discussioni degli altri difensori proseguiranno il prossimo 27 maggio.