Politiche, caos candidature: a un mese dal voto cambia tutto

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Pasquale Manganiello – La crisi dei partiti ha trovato il suo apice in questa “pre-campagna elettorale” irpina. Manca poco più di un mese alle elezioni che potrebbero determinare la svolta nel Paese, ma i blocchi politici sono completamente ingessati sul nodo candidature. Finora non è mai stato un confronto politico su programmi e idee da condividere per il Paese e per l’Irpinia ma solo una mera corsa che punta ai posizionamenti, sovrapposizioni di coperture e accordi che nascono e muoiono nell’ombra, una lotta fratricida senza esclusione di colpi dove non esistono regole nè parametri certi.

CENTRODESTRA –  Forza Italia ha individuato i due nomi forti per i listini (Sibilia al Senato e De Girolamo alla Camera) ma regna la confusione per quanto riguarda i collegi maggioritari, la vera sfida per il centrodestra in Irpinia. Pietro Foglia, dato al 90% come candidato all’uninominale Bassa Irpinia, è insidiato da Sabino Morano che, tra endorsement degli alleati e risultati del radicamento di Primavera Irpinia su Avellino, rivendica un posto al sole per provare a fare il salto in Parlamento. Molti dubbi, invece, riguardano il collegio Alta Irpinia dove tutti i profili venuti fuori in questi giorni sulla stampa non sembrano affatto quelli richiesti da Arcore. Addirittura, Forza Italia potrebbe giocarsi una big del partito come Mara Carfagna in quota maggioritaria su Ariano.

Alcuni si sono già defilati, lì dove uno tsunami cinquestelle (presto sul piatto altisonanti nomi legati alla società civile) potrebbe abbattersi a discapito di qualunque aspirante parlamentare che metta la faccia (e soldi, molti) per ottenere una candidatura con una sconfitta tutt’altro che improbabile all’orizzonte. Non è escluso, inoltre, lo sgambetto che Angelo Antonio D’Agostino potrebbe fare ai suoi ex-alleati in caso di mancato accordo con Renzi: la giravolta in extremis dell’imprenditore di Montefalcione non è affatto un’opzione da scartare a priori. Resta il nodo legato al collegio da assegnare ad un alleato (uninominale Senato).  La scelta è tra la Lega di Marco Pugliese (un’accoppiata che non sfonda in provincia di Avellino) e Fratelli d’Italia con Franco D’Ercole, riferimento in città ma particolarmente debole in provincia.

PARTITO DEMOCRATICO – Il nemico numero uno dei “candidati alla candidatura” in quota Pd sono i sondaggi. Il centrosinistra è in picchiata e, rispetto a 5 anni fa, potrebbe perdere una valanga di voti anche in Irpinia. Matteo Renzi, nell’ultima Direzione, ha lasciato intendere che baderà al sodo e che le posizioni di molti esponenti, blindate sino a un mese fa, sono tuttora in bilico. Si stima che 200 degli ex parlamentari in quota Partito Democratico non saranno rieletti. L’invito di Renzi è stato quello di mettersi in gioco nel collegi e di “cercare i voti” sul territorio. In realtà, la situazione irpina resta ambigua e caratterizzata da strascichi velenosi.

“Non dovrebbero sputare nel piatto in cui hanno mangiato per decine d’anni” – è stata l’accusa di Rosetta D’Amelio ai sindaci che non hanno digerito, per usare un eufemismo, l’ipotesi di una sua candidatura e di quella di Giuseppe De Mita. La base Pd è in rivolta da tempo, l’altro alleato irpino (D’Agostino) non dovrebbe trovare posto, la linea di Assunta Tartaglione è stata giudicata “perdente” da molti dirigenti. Sullo sfondo Luigi Famiglietti e Valentina Paris sempre più “soli”, in bilico tra le coperture romane e la disaffezione dei circoli e dei territori.

MOVIMENTO CINQUESTELLE – Il M5S si presenta ai nastri di partenza come il primo partito in provincia di Avellino. In coerenza con quanto annunciato prima di Natale, sta per entrare nel vivo la convention di Pescara con i big del Movimento impegnati a raccontare il proprio percorso parlamentare ai migliaia di attivisti che hanno raggiunto la città abruzzese. Sarà lo stesso Luigi Di Maio a svelare chi ha avrà vinto le Parlamentarie: in Irpinia l’uscente Carlo Sibilia sembra in netto vantaggio sulla flotta di attivisti (perlopiù sconosciuti) che hanno aderito alla consultazione da cui emerge una circoscritta partecipazione di donne irpine per la Camera. Il secondo posto nel listino bloccato se lo contenderebbero Pallini e De Benedictis. Da lunedì, come da cronoprogramma, i vertici del Movimento si occuperanno delle candidature nei collegi.

LIBERI E UGUALI – LeU non è partito benissimo. Il doppiopesismo nelle alleanze alle prossime Regionali (Lombardia, Lazio), la figura di Grasso che non sembra aver dato quella spinta in più ad un Movimento che punta a superare il 10% (D’Alema dixit), una divisione interna sulle quote delle candidature che dall’Irpinia si estende a tutta Italia, rendono ancora più difficoltoso trovare una sintesi: in provincia di Avellino lo scontro tra Todisco e Giordano per l’unica posizione utile a capo del listino bloccato è sintomatico di un progetto che rischia di naufragare già il 5 Marzo.

 

 

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