Udeur, Margherita,Ds, Sdi, etc.etc. E’la composizione della maggioranza uscita vittoriosa dalle amministrative al Comune di Avellino. Pino Galasso è il nocchiero sacrificato dai potenti per combattere e mandare a casa gli usurpatori e coloro che… tramavano alle spalle dei big. Dopo un anno, tra feste di mezzanotte e bianco Natale, tra solidarietà e mense, tra programmi e manifestazioni con la kappa (culturali per intenderci), i venticinque del centrosinistra si son presi una pausa che dura ormai da circa cinque mesi per riflettere e sollecitare nuove formule per la città di Avellino. Per la verità, dietro le parole e gli interminabili interpartitici, anche i bambini hanno compreso che l’unico obiettivo da raggiungere, è il potere, null’altro che il potere, solo il potere. Alla faccia della trasparenza, della svolta e anche della nuova anima alla città. Tra il Campanile di Micera, la falce di Adiglietti, la Margherita di Rosato e Ambrosone, i mugugni di Trofa, le esternazioni dei vari assessori prestati alla politica e le elezioni che incombono, il Santo Natale è alle porte e Babbo Natale ha già deciso i doni per i discoletti di Piazza del Popolo. Tanto carbone e cenere e davanti al portone un cartello con la scritta: “Non si accettano raccomandazioni”. L’invito vale anche per Nicola, Clemente, Michele, Raffaele, Giggino e Pasquale. A pochi giorni dall’Immacolata e con gli acquisti alle porte, alla fine si è deciso che occorre ritrovare, pace, armonia e unità. Costi quel che costi anche alla faccia dei commercianti disposti a lanciare anche i saldi per risolvere il problema e zittire il La Stella che borbotta sempre e non comprende le difficoltà del momento. Il gran consulto iniziato dopo l’affondo su Iermano ha sollecitato la domanda: “Ti piace o’ presepio? “ che alla fine ha trovato tutti d’accordo. Galasso nei panni di Eduardo – Luca Cupiello alla fine dei tre atti, riuscirà dopo tanti no, nì e forse sì ad ottenere la risposta esatta. In coro cantarono il piacere per il presepe, e il bue e l’asinello strizzandosi gli occhi e sbadigliando per l’attesa, si vestirono a festa per condividere la speranza per un futuro ricco di serenità. La maggioranza, con qualche appostamento e con tanti mugugni alla fine partorì il nuovo comunicato che tra le virgole esortava a mettere da parte “ i segni della nostra complicità, perché impegnati a sradicare sentimenti di rivalsa e vendetta, ed a mutare radicalmente scala di valori, a cambiare vita”. Perché in fondo, anche ad Avellino esiste unanima e non solo… il Mercatone.
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