Avellino – Dismissione e successiva riconversione dell’ospedale di Bisaccia, conferma dell’attuale destinazione del Landolfi di Solofra e un taglio totale di 252 posti letto. Sono i numeri ‘irpini’ e le novità più importanti contenute nella proposta di riorganizzazione della rete ospedaliera e territoriale stilata dal subcommissario alla Sanità campana Giuseppe Zuccatelli che ora sarà vagliata dal neo Governatore Stefano Caldoro. Quest’ultimo, ora, dovrà inviarla al Governo, ma potrà decidere di modificarla.
Tra le novità principali emerge la necessità per ospedali e cliniche della Campania di avere almeno 100 posti letto per essere accreditate. Complessivamente, dunque, se il piano dovesse essere approvato, ci sarebbe la diminuzione di 1100 posti letto. La rivoluzione coinvolgerà anche presidi pubblici che verranno dismessi e riconvertiti in residenze sanitarie, poliambulatori e centri specialistici.
Il documento, sembrerebbe mettere dunque la parola fine sulla vicenda degli ospedali irpini.
Si “salva” il Landolfi di Solofra che sventa la riconversione in struttura per la riabilitazione ma perde la divisione di Ginecologia e Ostetricia. Sarà dimesso il presidio ospedaliero di Bisaccia (che attualmente conta 64 posti letto) e destinato a residenza sanitaria per anziani e centro polispecialistico territoriale. In totale l’Irpinia perderà 252 posti letto: si passerà dagli attuali 1802 ai ‘probabili’ 1550, con 157 in meno nel pubblico e 95 in meno nel privato.
Il piano, infine, introduce il Die (Dipartimento strutturale integrato delle emergenze) che sarà predisposto su scala provinciale con un’organizzazione calata sul territorio e la cosiddetta ‘norma antibarelle’. In pratica i trasferimenti di pazienti, in urgenza, dagli ospedali di livello inferiore a quelli di livello superiore potranno avvenire solo in relazione a specifici trattamenti, non previsti negli ospedali di partenza.