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Video/Per Nargi “un arrivederci, non un addio: la città me lo chiede”

«Non è un addio, ma un arrivederci. Me lo chiede la città, non solo il mio gruppo». Lo ha ribadito Laura Nargi durante la sua ultima conferenza stampa da sindaca, nel giorno in cui la Prefettura ha sospeso il Consiglio comunale per la mancata approvazione del rendiconto di gestione, nominando Giuliana Perrotta, prefetto in quiescenza, commissario prefettizio per la provvisoria amministrazione del Comune.

Nel giorno in cui ha lasciato il suo ufficio al primo piano di Palazzo di Città, Nargi guarda già al futuro, pronta a tornare in campo con la sua coalizione civica. Non risparmia critiche, parlando di “traditori”, a partire da Gianluca Festa, che cita per la prima volta con nome e cognome. Lo definisce “Re solo” e “Re folle”, accusandolo di aver “affossato il bilancio, votando contro la città e contro se stesso e questo comporterà anche il dissesto”. I suoi riferimenti a Festa non riguardano solo l’ultimo periodo: «Abbiamo governato questa città per un solo anno, ma abbiamo portato più risultati noi rispetto ad altre amministrazioni, anche a quelle a cui ho preso parte», ha sottolineato.

Ma le delusioni di Nargi non finiscono qui. Duro anche l’attacco al Pd, suo ex partito: «Come sempre, una delusione. Non me la prendo con i singoli consiglieri, ma con la classe dirigente che ha distrutto un partito così importante. Non verranno perdonati. I vertici del nazionale e del regionale si sono inseriti in un discorso cittadino che, insieme a Festa, ha contribuito ad affossare la città».

Nel mirino anche Rino Genovese, definito «il leader del nulla, perché ripudiato dai suoi stessi consiglieri. Non è mai stato coerente. Si è nascosto dietro un vile silenzio, forse è diventato anche lui un adepto festiano».

«Avrei dovuto mollarli prima – si rammarica Nargi – ma ho messo la città davanti a tutto, anche a me stessa. Potevo fare altre scelte, ma me ne vado a testa alta, con la coscienza pulita. Sono una persona pulita anche a livello giudiziario, infangata ingiustamente, e nessuno mi ha ancora chiesto scusa. È stato un onore rappresentare questa città. Sono cresciuta in questo Comune e svuotare il mio ufficio oggi mi ha commossa».

Spazio anche ai ringraziamenti: alla stampa definita “mai faziosa e sempre veritiera”, ai dirigenti comunali, ieri tutti presenti in Consiglio, e alla sua squadra di consiglieri e assessori. «È stata una bella esperienza – ha concluso –. Lunedì arriverà un commissario, una donna di grande spessore. Sono certa che farà bene, anche se potrà agire solo nei limiti del suo mandato. Le colpe non saranno sue, ma nostre, che abbiamo lasciato la città senza guida per un anno. Ed è drammatico».

Nargi riconosce anche le proprie responsabilità: «Ho fatto ammenda in Consiglio comunale». Poi il pensiero alla prossima campagna elettorale: «Guido un gruppo che cresce ogni giorno. La città mi ha premiata in questi mesi e sono sicura che mi vorrebbe ancora alla guida della nostra comunità».

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