Montanaro, De Blasio in conferenza stampa ha interpretato il nuovo documento come l’ennesima richiesta di un passo indietro, non come una mozione di sfiducia. E’ davvero così?
A noi non interessano tanto i formalismi attraverso i quali si arriverà alla conclusione di questa fase. Il documento rappresenta di sicuro la fine di un percorso politico quindi non è importante se questo avvenga attraverso un passo indietro o una mozione di sfiducia. L’importante in questo momento è far prevalere il senso di responsabilità mettendo fine a questa fase di confusione che non fa per nulla bene al nostro partito.
La D’Amelio punta su un segretario unitario per affrontare le prossime sfide del Pd. E’ anche l’idea di Big Bang Irpinia?
Noi in questa fase siamo soprattutto preoccuapati dall’uscire da questa crisi interna che si protrae ormai dal mese di giugno dove è bene ricordare che i 2/3 della segreteria si dimisero per chiedere una verifica della linea politica all’interno del partito provinciale. Purtroppo qualcuno in questi mesi ha pensato di far finta di nulla portandoci a questa situazione difficile dalla quale credo sia prioritario uscire. Superata questa fase credo sarà necessario aprire il tesseramento 2015 per poi sicuramente la celebrare un congresso straordinario in tempi brevi.
52 firme non sono 52 persone, state esercitando soltanto una forte pressione sul segretario o questi documenti sono davvero suffragati dai numeri?
Il dato che emerge dalle 52 firme è sicuramente la fine della maggioranza che sosteneva De Blasio e quindi un dato chiaramente politico. Risulta palese che l’attuale segretario è di fatto sfiduciato. La speranza è che non si arrivi alla conta ma se così dovesse essere è chiaro che le 52 firme si tramuteranno in altrettanti voti in assemblea e anzi penso che probabilmente se se ne aggiungerà qualcuno in più.
De Blasio ha affermato che dietro questi affondi c’è una regia politica sofisticata. Qual è la sua interpretazione?
Non vedo regie occulte ma solo la necessità che ormai proviene da quasi tute le aree del partito provinciale di un cambio di rotta. Voglio ricordare che qui non è in discussione la persona del segretario ma una fase di gestione del nostro partito non certo positiva come dimostrano la serie di errori e di sconfitte politiche che il documento sottoscritto dai 52 elenca puntualmente.
Se De Blasio è stato un flop, la sconfitta va condivisa con chi ha fatto parte della sua maggioranza fino alle scorse regionali o è tutta colpa del segretario?
E’ chiaro che la responsabilità è di tutti coloro che componevano la maggioranza ed è proprio dalla consapevolezza che le cose non stavano andando bene che subito dopo le elezioni regionali avevamo chiesto inutilmente un momento di riflessione che portasse ad un rilancio del partito costringendo alle dimissioni i nostri rappresentati in segreteria. Ormai però non è piu tempo di giochetti o di astuzie varie, ora è solo tempo di responsabilità che come ben dice l’on. Famiglietti non si invoca per salvaguardare posizioni o poltrone. Responsabilità significa prendere atto della fine di un percorso e trovare soluzioni per il rilancio del nostro partito. Abbiamo bisogno di un partito forte ed unito che dia soluzioni ai tanti problemi che affliggono la nostra provincia ora che abbiamo la rsponsabilità sia del Governo Centrale che della Regione Campania.