Pd – ‘Lessico democratico’ tra confronto e scontro generazionale

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Si è tenuto con una discreta partecipazione il secondo appuntamento del Lessico democratico, che ha visto come protagonista Luigi Mascilli Migliorini, che ha affrontato il tema ‘Tempi e generazioni: il presente della politica’. Ad introdurre i lavori la responsabile regionale Cultura del Pd, Emiliana Mannese la quale ha sottolineato l’attualità e la necessità di affrontare un tema quale quello del confronto scontro tra generazioni, includendo questi processi nel grande alveo della storia dell’uomo. A portare i saluti all’incontro, Salvatore Biazzo assessore alla Cultura della Città di Avellino, che ha richiamato il concetto filosofico del confronto generazionale, e la necessità di costruire un lessico ‘democratico’ in grado di trasmettere a pieno l’essenza culturale e di valori del Pd. Ad intervenire anche Toni Ricciardi, in qualità di storico dell’emigrazione presso l’Università di Napoli “L’Orientale” che ha sottolineato come il dibattito sul ricambio generazionale e sul confronto/scontro generazionale fosse al centro della storia delle classi dirigenti, intese come tali, da sempre. Ricciardi si è poi soffermato sulla figura di Don Luigi Sturzo. Inoltre ha sottolineato la necessità della costruzione e riscoperta di una nuova solidarietà generazionale, che veda per le giovani generazioni la consapevole assunzione delle responsabilità di immaginare e guidare i processi decisionali.
La relazione di Luigi Mascilli Migliorini ha visto l’elaborazione dei concetti chiave, quali, l’origine, intesa come percezione delle generazioni che la storia inizi da loro; la tradizione, elemento di maggior contrasto tra le generazioni; il conflitto, inteso come strumento di contrapposizione tra le stesse; la storia e il suo svolgimento, come i processi storici di affermazione e scontro di classi dirigenti si siano svolti; gerarchia e autorità, intesa come difficoltà nell’affermarla, ma soprattutto nel riconoscerla; antichi e moderni, inteso come conflitto e dibattito sulla supremazia delle ideologie a partire dal settecento; ed infine, vita, attivismo e azione, intesa come propensione delle nuove generazioni. Molti i riferimenti ai momenti ed alle fase storiche che hanno determinato il confronto scontro tra generazioni, facendo risalire l’impostazione del dibattito odierno, alle riflessioni tra XVII e VXIII secolo, che tra l’altro il confronto tra chi fosse più importante tra “antichi e moderni”, coniando tra l’altro l’espressione “piccoli nani sulle spalle dei giganti”. Infine le conclusioni, affidate al senatore Enzo De Luca, che ha rimarcato la necessità che si stabiliscano nuove solidarietà, sia tra generazioni che tra classi dirigenti, ma che vedano al centro un patto tra ceti e rappresentati sociali, in grado di affrontare, consapevolmente le sfide che ci attendono. Non è mancato il passaggio sull’attualità, ed in particolar modo sul voto di astensione in senato da parte del Pd, il quale ha migliorato il testo di legge presentato, ma soprattutto non ha fatto altro che dar seguito alla riforma del titolo V, in merito al decentramento territoriale dei poteri, avviato dal penultimo governo di centrosinistra.

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