
Capriglia – ( di Tiziano Tedeschi) “Il Partito democratico riprende la nostra cultura democristiana che appartiene a quel pezzo di cattolicesimo-democratico che ha sempre ritenuto importante il dialogo con la sinistra, nel reciproco rispetto ed autonomamente, pertanto la nostra è una scelta coerente e convinta”. Così il parlamentare Tino Iannuzzi ha presentato il progetto politico del Pd nella sala Chamony dell’hotel Cappuccino di Capriglia Irpinia, gremita di iscritti a simpatizzanti chiamati a partecipare alla manifestazione di apertura della campagna elettorale in vista della elezione del segretario regionale del nuovo soggetto politico. Iannuzzi è il candidato di Ciriaco De Mita, ma dovrà contendersi la vittoria con altri esponenti campani, ai quali si è subito rivolto affermando che il fronte anti-Iannuzzi non serve perché la questione è: riuscire ad avvicinare le persone al progetto politico, chiedendo loro di condividerne la proposta e non scatenare una sorta di guerra civile. Al contrario, occorre mettere insieme le squadre e le organizzazioni di Margherita e Ds per dare una risposta alla crisi della politica e dare la speranza ai cittadini. “Certamente le vere sfide sono quelle che hanno una grande dose di rischio – ha precisato Iannuzzi – ma proprio per questo bisogna essere forti e determinati; personalmente sono un uomo mite, ma questo non significa che io sia arrendevole”. Il segretario regionale della Margherita Ciriaco De Mita, accolto con il solito entusiasmo dalla platea, ha osservato che è difficile essere nella dimensione della politica se non si ha la cultura storica, aggiungendo che il dialogo rappresenta l’intreccio tra la storia ed il concentrato delle aspirazioni di ciascuno e concludendo il ragionamento sulla necessità che la classe dirigente venga aiutata a superare le difficltà oggettive. “Abbiamo il dovere di recuperare il meccanismo della democrazia rappresentativa – ha affermato De Mita – perché questa classe dirigente è quella che una volta eletta se ne frega di chi l’ha votata o che lavora male perché è al secondo mandato”. Il leader irpino ha sottolineato che il progetto è partito male, ha aggiunto di aver colto sintomi positivi ai quali lega la speranza del recupero di posizioni, ma sarebbe un errore se si spieghasse che si costruisce una storia politica guardando indietro, perché significherebbe non capire il presente, che chiede modernità. De Mita ha ribadito che sarebbe stato più opportuno intensificare il rapporto di coalizione, tuttavia “..adesso la decisione c’è – ha detto – è molto frettolosa e non è stata discussa, dialoghiamo con i Ds e vediamo come fare”. Ha spiegato che il problema è rappresentato dalla società civile, nel senso che è sbagliato teorizzare che ci sia qualcuno a rappresentare il passaggio dalle difficoltà alle illusioni. “I gruppi dirigenti – ha aggiunto – sono quelli che stanno nelle istituzioni, legittimati in campagna elettorale, ma subito dopo i partiti sono un inciampo”. Sono intervenuti il capogruppo regionale Mario Sena, secondo il quale si dovrà dare luogo ancora una volta alla straordinaria mobilitazione, anche se – senza urtare la suscettibilità di nessuno – “..noi il Partito democratico lo abbiamo già fatto – ha affermato – perché il nostro è il partito della gente”. Ha confermato piena fiducia in Iannuzzi ed Enzo De Luca, assessore regionale ai lavori pubblici, che ha richiamato l’attenzione al senso di responsabilità, puntando sul radicamento del territorio, di cui Tino Iannuzzi valida espressione. De Luca ha sottolineato che in questa affascinante avventura politica il Pd è l’unica realtà che si muove. Il consigliere regionale Luigi Anzalone che, invece, osservato che il Partito democratico dovrà essere meno andreottiano, nel senso che dovrà essere più sulla proposta politica e meno sul livello amministrativo. Ed ha detto assolutamente no al partito degli studi professionali e degli affari. La manifestazione è stata introdotta dal segretario provinciale della Margherita, Giuseppe De Mita, secondo il quale Iannuzzi, in questa fase, deve farsi carico di parlare con i sindaci e gli amministratori per realizzare il radicamento del partito sul territorio. Ha sottolineato che le primarie assumono un valore fondamentale e che dovranno essere sfruttate come se si trattasse di un sondaggio intelligente, replicando l’iniziativa fatta nel 2005.