Acque sempre più agitate nel Pd irpino.
Dopo il flop registrato ieri nel vertice dei consiglieri dem al Comune di Avellino convocato presso il coordinamento provinciale di via Tagliamento, vertice che – nelle more di quello che si terrà nel pomeriggio al Comune di Avellino – ha di fatto ratificato una ferita ormai insanabile tra il primo cittadino di Avellino Paolo Foti e la sua maggioranza, stamane, intervenendo come di consueto negli ultimi tempi sui social network, il coordinatore provinciale dei democratici Carmine De Blasio si è lasciato andare all’ennesimo duro sfogo:
“Sono giorni che continuo a chiedere di non alzare i toni, di non esasperare il clima e invece leggo ancora questa mattina su un quotidiano locale da parte di un parlamentare del Pd parole di odio e di cattiveria nei miei confronti – dice De Blasio -. Non so se offendono più me o immiseriscono chi le pronuncia. Non raccolgo e continuo a guardare avanti. D’altronde nella vita come nella politica quello che non sei non lo diventi”.
De Blasio fa riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate a Il Mattino dal deputato Luigi Famiglietti che in una intervista ha riferito: “Spero che De Blasio si dimetta prima di essere sfiduciato. Servono subito un coordinamento per il tesseramento e un congresso anticipato per eleggere il nuovo segretario”.
“D’altro canto – continua il sindaco di Frigento -, al di là dei numeri, (De Blasio, ndr) dovrebbe prendere atto anche della posizione netta assunta dai due deputati e dal presidente del consiglio regionale. Se non dovesse farlo, è chiaro che agiremo di conseguenza: non è più ipotizzabile un partito gestito da lui. Tra l’altro, mi consenta una battuta: quanto a stile la scena di De Blasio che scappava dall’assemblea con i registri è seconda solo a quella di Giuseppe De Mita che lasciando il Pd portava con sé le chiavi della federazione”.
Parole che suffragano l’ipotesi secondo cui si sarebbe alla ricerca non tanto di sfiduciare il segretario (e i numeri, stando a quanto emerso, lo permetterebbero) ma di optare ad una sostituzione dello stesso.
Intanto, dalle colonne del Quotidiano del Sud arriva il nuovo appello alla responsabilità dell’ex senatore Enzo De Luca che nell’intervista parla di “… trasformismi, traditori ed ignavi” all’interno del Pd.
“Ora occorre manifestare senso di responsabilità, che significa avvertire il bisogno di riflettere su una circostanza: è stato consumato un passaggio sbagliato – spiega De Luca in ordine al caos generatosi nel post assemblea provinciale – . Lo vogliamo giudicare infelice? Vorrei ricordare che la proposta dei candidati per le regionali è passata in assemblea con 46 voti, non con 51. Cosa avrei dovuto fare in quella occasione? Sottrarmi a quel tipo di impostazione? In quella occasione sono stato chiamato e sollecitato, ma per l’assemblea di sabato scorso non mi ha chiamato nessuno. Come mai? Ho subito tradimenti e ignavia, ma sono ancora qui senza rancore”.