Che sia al latte, fondente o con le nocciole, al tradizionale uovo di Pasqua è difficile rinunciare. Ne parliamo con Nicola Di Gennaro della DG3 Dolciaria.
Un dolce peccato di gola non solo per i bambini, da sempre i più grandi estimatori di questo simbolo della Pasqua gastronomica italiana, ma anche di chi qualche anno in più ce l’ha. Tradizione che non abbandona le abitudini degli italiani e che si rinnova di anno in anno quella di regalare un uovo di cioccolato a Pasqua, già confezionato oppure personalizzabile secondo il gusto della persona che lo riceverà in dono.
Già a livello simbolico l’uovo porta con sé un significato molto positivo e propiziatorio, naturalmente associato all’origine della vita e all’esistenza che si rinnova. Poi si aggiungono la golosità del cioccolato e la curiosità dell’apertura per renderlo uno degli elementi maggiormente caratterizzanti il periodo pasquale.
Tra i prodotti dell’eccellenza dolciaria irpina legati a questo periodo dell’anno troviamo le uova di cioccolato di DG3 Dolciaria, la storica azienda di Ospedaletto d’Alpinolo, a poca distanza da Avellino, che dai primi anni del Novecento contribuisce a esportare le dolci bontà del “made in Italy” in tutto il mondo.
Questo grazie all’intenso lavoro portato avanti dalla terza generazione dei Di Gennaro, che ha fatto tesoro dell’enorme bagaglio culturale dei propri predecessori per continuare una storia lunga già un secolo <<nel costante desiderio di offrire tradizione e novità ai nostri clienti, seguendo la strada dei nostri avi>> – così Nicola Di Gennaro, con il quale parliamo di uno dei simboli dolciari della Pasqua per eccellenza.
Perché secondo lei l’uovo di cioccolato continua a piacere?
<<Anche in un momento di crisi economica l’uovo di dimensione medio o piccola resta un regalo economico e sempre gradito dai più piccoli – ci chiarisce – L’uovo di cioccolato è legato al mondo del gadget, per questo desiderato dai bambini che amano sempre le sorprese, ma è anche un prodotto economico per i genitori, i quali possono accontentare senza troppi sforzi un desiderio dei propri figli. Per quanto riguarda le uova di dimensioni maggiori, c’è da dire che è un prodotto voluminoso per cui si fa bella figura portandolo in regalo, che le scadenze sono piuttosto lunghe e che il cioccolato, non potendolo consumare tutto in una volta, può essere utilizzato come ingrediente da cucina per creare dolci. L’uovo di cioccolato è dunque sempre attuale e apprezzato, versatile e personalizzabile, per questo continuerà a essere presente nelle nostre feste pasquali>>.
La tradizione è solo italiana o c’è questa cultura anche all’estero?
<<Le uova di Pasqua restano principalmente italiane. In alcuni Paesi dell’America Latina però c’è una buona diffusione di questo prodotto, penso al Brasile e al Perù ad esempio. L’esportazione ha comunque costi piuttosto alti e per questo è ridotta. In posti come gli USA, poi, si è soggetti a severi controlli alla Dogana in quanto è impossibile inserirvi la sorpresa. In ogni caso, verso il Nord Europa e nazioni come Portogallo e Spagna esportiamo in grandi quantità gli ovetti, che sono sempre molto richiesti>>.
Quali i gusti più gettonati? Tradizione o novità?
<<I gusti che vanno per la maggiore sono senza dubbio il latte, seguito da fondente e nocciolato. Ma noi amiamo anche sperimentare, per cui quest’anno abbiamo proposto anche l’uovo bianco al limone, il bianco ai frutti di bosco oppure il fondente con cubetti di arancia per palati più originali e desiderosi di novità. Inoltre piacciono molto i formati diversi, nelle varianti di coniglietto, gallinella, scarpa o pallone da calcio, per chi vuole qualcosa di differente>>.